Il futuro Android 12L potrebbe contribuire alla crescita dei tablet grazie a una interfaccia meglio ottimizzata per sfruttare al massimo le dimensioni ingenti dei display
Sappiamo ancora poco di Android 12L, ma la sensazione è che il progetto portato avanti da Google possa abbracciare due categorie apparentemente diverse: quella degli smartphone pieghevoli e quella dei tablet. Diciamo apparentemente perché dietro a questi due sotto-aspetti del mercato mobile si appalesa un filo conduttore comune: la produttività, emblematicamente rappresenta da due dispositivi dallo schermo grande e con uno spazio di lavoro ben più ampio dei semplici e puri smartphone.
Android 12L dovrebbe quindi preparare la strada al debutto del primo smartphone pieghevole da iscrivere all’interno della gamma Google Pixel, ma non è un caso che in rete si sia discusso – seppur ancora a voce bassa, in attesa di conferme – della possibile esistenza di un tablet Android di Google. Quello delle “tavolette” è un mercato delicato, soprattutto tra il “robottino verde”: fino allo scorso anno, è stata Samsung a tirare la carretta e a recitare l’ingrato compito di unico produttore Android ad offrire un’alternativa seria, credibile e di qualità agli iPad di Apple. Più che di Android, il merito va ricercato nella OneUI, l’interfaccia che Samsung ha plasmato con dovizia di dettagli a tal punto da trasformarsi in una sorta di sistema operativo nel sistema operativo: c’è un multitasking avanzatissimo, app proprietarie molto interessanti e la “chicca” Samsung DeX, il game changer tra i tablet. Tanto per contestualizzare il discorso alla luce delle ultime vicende, il colosso coreano porterà per la prima su Android – seppure attraverso il Galaxy Store – l’apprezzato LumaFusion che tanto conoscono gli utenti Apple.
Ma ritorniamo all’oggetto dell’articolo. Ora che i tablet Android hanno finalmente cambiato passo da un punto di vista hardware – pensiamo all’ottimo Xiaomi Pad 5 e al futuro Oppo Pad – occorre una svolta anche sul software e questa svolta prenderà il nome di Android 12L. Lo ritroveremo su tantissimi dispositivi in arrivo, tra cui il chiacchierato OnePlus Pad e i nuovi Galaxy Tab S8, e porterà nativamente su Android alcune funzioni a dir poco centrali nell’esperienza d’uso di un tablet: un miglior supporto per il multitasking, una dock in stile iPadOS (ma potremmo dite anche MIUI for Pad e ColorOS for Pad) e una speciale modalità di compatibilità per quelle app che non sono state sviluppate per sfruttare una porzione di schermo così grande.
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Tablet Android e l’importanza di app scritte appositamente per i tablet
Se Android 12L getterà finalmente le basi per un miglioramento generale di Android lato tablet, in realtà bisogna non sottovalutare un altro aspetto: la compatibilità delle app e il loro adattarsi a display completamente diversi dagli smartphone. Qui Apple la fa da padrona e domina incontrastata: iPadOS può contare su un numero molto superiore di app scritte appositamente per i tablet. Ma bisogna dire che questo è anche e soprattutto merito degli sviluppatori, che hanno scelto di adattare le proprie applicazioni e valorizzarle per l’uso tablet.
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Questo manca ancora su Android ed è un elemento sul quale Google dovrebbe iniziare a ragionare, magari incentivando ancor meglio gli sviluppatori per creare versioni specifiche delle proprie app per i tablet Android. Una prima risposta potrebbe essere proprio Android 12L e una seconda potrebbe essere rappresentata dai Google Pixel Tablet. Due progetti che potrebbero risvegliare la voglia di Big G di far sul serio nel mercato delle “tavolette” e con essa anche quella degli sviluppatori.