Smartphone, batteria monstre o no? Lati positivi e lati negativi

C’è chi nel comprare uno smartphone guarda in primis l’estetica: in questo Apple (in primis) e Samsung sono dei maghi del design. C’è chi preferisce, invece, dare priorità alle funzionalità di un cellulare, direttamente proporzionato al proprio utilizzo.

Batteria monstre, pro e contro (Adobe Stock)
Batteria monstre, pro e contro (Adobe Stock)

Ciò che accomuna i diversi modi di intendere un cellulare, però, è la batteria. In un mondo dove ormai da anni non si utilizza più uno smartphone solo per chiamare, ma per chattare, lavorare, vivere sui social, avere il cellulare carico è fondamentale. Da qui la corsa spasmodica allo sviluppo di batterie in grado di rispondere alle più disparate esigente degli utenti.

I produttori di telefoni cinesi sono stati in prima linea nella tecnologia di ricarica rapida, prima normalizzando lo standard da 33 W e ora rendendo lentamente disponibile alle masse la ricarica rapida da 67 W.

La forza di una ricarica fino a 200 W. E il suo lato oscuro

Batteria per smartphone (Adobe Stock)
Batteria per smartphone (Adobe Stock)

Alcuni smartphone di punta hanno persino superato il limite di 120 W. Ma così com’è, le grandi aziende di dispositivi mobile non hanno nessuna intenzione di fermare la loro corsa allo sviluppo di batterie sempre più monstre, rapida e duratura.

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Tipster Digital Station, su Weibo, ha lasciato chiaramente intendere che è in arrivo una soluzione di ricarica da 150 W, aggiungendo nei commenti che un dispositivo prodotto in serie “sarà presto” disponibile.

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Ovviamente, gli smartphone con 120 W di batteria sono già velocissimi ed è in grado di ricaricare un dispositivo da ~ 4500 mAh da 0 a 100 in meno di 20 minuti. Ma in un mondo che ha creato gli Smombies (comunemente quelli che attraversano la strada, o sbattono davanti palo dei cartelli stradali, persi nel loro dispositivo mobile, hanno sempre più bisogno di avere un cellulare con la batteria carica. Sia le aziende sia gli utenti sono ossessionate dai numeri, da qui la spinta per un wattaggio ancora più alto: i 150 W dovrebbero ridurre di alcuni minuti in più il tempo di ricarica totale, anche se la velocità di ricarica è maggiore rispetto alla potenza.

Nessuno mette in dubbio la capacità delle big company di raggiungere i 150W. Dopo tutto, Xiaomi ha già lavorato alla tecnologia di ricarica da 200 W. L’unica preoccupazione, però, è il degrado della batteria. OPPO e Xiaomi hanno recentemente affermato che le loro soluzioni di ricarica da 120 W/125 W provocano un degrado del 20% in un periodo di 2 anni o 800 cicli di ricarica.

Se da un lato miglioriamo l’esperienza della batteria, dall’altro si rischia di cambiare cellulare praticamente ogni anno. Certo, il degrado del 20% non è la fine del mondo, soprattutto considerando che la maggior parte delle persone usa i propri smartphone solo per 2-3 anni, ma questo rischio va calcolato. Un rischio sia per le aziende sia per gli utenti.

Inoltre, la tecnologia è nuova ed è destinata a migliorare nel tempo. Questo ovviamente non significa che le aziende stiano rilasciando la tecnologia di ricarica rapida senza test sufficienti. Ma significa che preoccuparsi della quantità di batteria che si ha sul telefono potrebbe presto diventare un ricordo del passato. Nel frattempo, però, la corsa alla batteria più competitiva e duratura, si fa sempre più frenetica. Figlia dei tempi in cui viviamo.

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