Questo smartphone Android è un mostro di potenza, ma c’è un trucco

ZTE Axon 30 è il primo smartphone Android ad avere in assoluto 20 gigabyte, cifra addirittura più alta dei migliori notebook. Attenzione però, c’è un trucco.

smartphone Android espansione virtuale RAM
Un nuovo traguardo per gli smartphone Android (Screenshot YouTube)

Mai sentito parlare di espansione virtuale della RAM? È una caratteristica che sta prendendo sempre più piede tra i produttori Android, per la maggior parte cinesi e permette di ampliare per l’appunto virtualmente la memoria RAM di uno smartphone, migliorandone così potenza e prestazioni.

Oppo è stato tra i primi brand a portare sui suoi dispositivi una tale tecnologia e si ritiene che anche Xiaomi dovrebbe fare lo stesso con l’uscita della nuova MIUI 13. C’è però già chi è passato concretamente ai fatti. Attraverso un aggiornamento software distribuito venerdì scorso, ZTE ha incrementato la memoria RAM del suo Axon 30 – smartphone top di gamma, nonché il secondo dispositivo mobile al mondo ad essere equipaggiato di un sensore fotografico sotto al display – portando il quantitativo sino ai 20 gigabyte.

Si tratta di una cifra enorme, addirittura superiore alla maggior parte dei notebook di fascia alta e dai vantaggi più teorici che pratici, anche in ragione dell’utilizzo standardizzato dello smartphone. Che in fondo non è certo un PC, ma un prodotto che viene spesso utilizzato per leggere notizie, accedere ai social network e scattare fotografie.

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ZTE Axon 30 è il primo smartphone Android al mondo ad avere 20GB RAM

ZTE Axon 30 ha di default 12 gigabyte di tipo LPDDR5, ma grazie all’aggiornamento delle scorse ore tale quantitativo è stato portato appunto a 20GB, allocando i residui 8 gigabyte in modo virtuale. Saranno contenti gli irriducibili della scheda tecnica, mentre ZTE brinda ancora ad un altro record certamente di rilievo: oltre ad esser stato il primo brand a inaugurare i sensori fotografici under-display, è anche il primo produttore al mondo a inserire 20 gigabyte su uno smartphone.

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Siamo certi che tanti altri produttori ricorreranno a tale espediente per potenziare la memoria RAM dei propri dispositivi, accorgimento quest’ultimo che forse avrebbe un’efficacia reale e tangibile nei prodotti più economici, piuttosto che in quelli già completissimi (per non dire anche troppo) nelle loro schede tecniche.

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