Scarpe Nike in vendita su internet, finisce male per un reseller

Un epilogo inaspettato per un reseller, che da tempo vendeva online scarpe Nike ottenute in maniera non legale. I dettagli della vicenda

scarpe nike
Scarpe Nike, finisce male il reselling di un ragazzo americano (Screenshot Instagram)

Negli ultimi anni, ha preso piede una nuova tipologia di vendita molto in voga soprattutto tra i più giovani: il reselling. Sneakers in edizione super limitata di Nike e Adidas (ma non solo) messe online a prezzi altissimi, un vero e proprio mercato alternativo che si affianca al collezionismo.

Coloro che sono soliti acquistare vengono spesso chiamati “hypebeast“, ossia individui che sono soliti sfoggiare capi d’abbigliamento molto costosi e introvabili in giro. Oltre alle sneakers, fanno parte di questo mondo anche felpe, t-shirt, pantaloni e accessori di marchi come Supreme, Bape, Palm Angels e via dicendo. Negli States, uno dei tanti reseller ha subito le conseguenze di tutto questo.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Come prenotare vaccino per Covid-19, la guida ad ogni regione

Scarpe Nike in vendita, reseller fa licenziare la madre

scarpe nike
La madre del ragazzo costretta a licenziarsi da Nike (Adobe Stock)

Si chiama Joe, ed era uno dei tanti reseller online che aveva creato un vero e proprio impero di vendita online di scarpe Nike esclusive e super limitate. Un lavoro come tanti altri, ormai certificato e che non crea alcun tipo di stupore. Se non fosse per il fatto che il ragazzo otteneva i capi d’abbigliamento in maniera “poco ortodossa”: tramite la madre, che lavorava come top manager della Nike. Il West Coast Streetwear – società creata proprio per il reselling – ha portato a gravi conseguenze per il genitore, costretto a dimettersi una volta scoperto.

FORSE TI INTERESSA ANCHE >>>  Redmi Note 10 più vicino: Xiaomi annuncia prezzo e data d’uscita

Non c’è mai stat alcuna violazione di company policy, conflitto d’interesse o passaggio di informazioni tra la West Coast Streetwear e Nike. Né tantomeno una sorta di affiliazione di tipo commerciale” ha fatto sapere la donna, che però ha dovuto rassegnare le dimissioni dopo lo scandalo. La società statunitense sta infatti da anni cercando di debellare questo tipo di mercato, che permette a terzi di guadagnare molto più del dovuto.

In realtà, non è ancora stato dichiarato ufficialmente che fosse la madre a fornire tutti i tipi di scarpe al figlio. Ma è chiaro che il sospetto c’è, considerando l’enorme quantità di sneakers in catalogo presenti su West Coast Streetwear.

Impostazioni privacy