Ricarica rapida per gli smartphone: la Cina è compatta, nasce un consorzio di super marchi

Uniformità nelle ricariche veloci. Una storia che va avanti praticamente da un anno. La Cina si sta muovendo sempre più compatta. La conferma arriva direttamente dai media locali, secondo cui sarebbe stato fondato una sorta di consorzio.

Carica batterie 20220104 cell
Carica batterie – Adobe Stock

Guangdong Terminal Industry Association, questo il nome dell’associazione di super marchi cinesi, tutti uniti in nome della ricarica rapida: da Xiaomi a Huawei, passando per OPPO, Vivo e Honor, fra i big, tutti sulla stessa lunghezza d’onda.

Adozione e diffusione della stessa ricarica rapida, questi gli obiettivi che si pone la “Guangdong Terminal Fast-Charging Industry Association”. Lanciato all’inizio del 2021, il consorzio cinese mira a “coordinare e integrare le risorse industriali per promuovere la standardizzazione” della ricarica rapida, parola dell’autorevole GizChina.

Guangdong Terminal Fast-Charging Industry Association: avanti tutta

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Nasce la Guangdong Terminal Fast-Charging Industry Association – Cellulari.it

Tante, tantissime, tecnologie per lo sviluppo di una ricarica rapida. Troppe però le diversità, da qui la voglia, soprattutto cinese, di andare avanti tutta verso una terminologia standard. Che possa risolvere quegli attuali e inevitabili problemi dati dai problemi di compatibilità. Apple, per esempio, supporta la ricarica veloce con gli iPhone 8 e modelli successivi, sfruttando alimentatori USB-C Apple da 18 W, 20 W,2 29 W, 30 W, 61 W, 87 W o 96 W, oppure USB-C di terze parti equivalenti che supportano la tecnologia USB PD (USB Power Delivery). Altri no, da qui: i problemi che i cinesi vogliono superare, proprio con questo consorzio.

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I caricabatterie ad alta potenza (HPC) si riferiscono alla ricarica rapida CC di livello 3 a una velocità di 50 kW o più. In generale, poiché l’autonomia del veicolo e la capacità della batteria sono in aumento, aumenta la capacità dei veicoli di accettare tassi di carica più elevati. Utilizzando varianti delle attuali caratteristiche chimiche delle batterie e design, il tempo di ricarica dovrebbe essere ridotto a meno di 15 minuti circa, per caricare fino all’80%.

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In corrispondenza di questi obiettivi generali, si prevede che nei prossimi anni il numero di modelli di veicoli in grado di accettare una potenza maggiore aumenterà. Ma molti veicoli elettrici esistenti di fascia bassa non saranno in grado di sfruttare i caricabatterie che funzionano a 350 kW. Un mix di velocità di ricarica disponibile in un sito di ricarica, il controllo della potenza erogata da un singolo caricabatterie o la condivisione dell’alimentazione tra un gruppo di caricabatterie di solito soddisfa il mix di veicoli che arrivano con la capacità di ricaricare alla massima velocità di accettazione della potenza.

Una standardizzazione necessaria per mantenere cavi e spine quando si cambia un cellulare, riducendo oltre tutto i rifiuti elettronici e gli sprechi energetici. Queste buone intenzioni, finora, hanno cozzato con la mancanza di uno standard da adottare. Nessuna alcuna data indicata, nessun impegno preciso e nessun riferimento a cosa bisogna fare, da qui l’idea di un consorzio, a forti tinte cinesi, in grado di dare una smossa a questo stallo.

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