Radiazioni nucleari per generare una connessione Wi-Fi

Un isotopo radioattivo è stato riscontrato come generatore spontaneo dei neutroni veloci: si tratta del californio-252, studiato da un gruppo di ricercatori della Lancaster University, che hanno visto il successo di alcuni loro esperimenti che hanno dato vita alla propagazione di informazioni digitali in modalità wireless. Il tutto, usando appunto le radiazioni nucleari.

Radiazioni nucleari usate per trasmissioni wireless (Adobe Stock)
Radiazioni nucleari usate per trasmissioni wireless (Adobe Stock)

In sostanza questo gruppo di ricercatori ha utilizzato l’emissione di neutroni da parte del californio-252 per inviarle verso un laptop. Che sono poi state codificare dal computer. Tra queste informazioni, alcune generate casualmente, contenevano una parola, l’alfabeto e un numero.

In parole povere, come è stato spiegato in un comunicato ufficiale da parte del team della Lancaster University.. le informazioni sono state «codificate in serie nella modulazione del campo dei neutroni. Sono state poi nuovamente decodificate dal laptop il quale ha trasmesso le stesse sullo schermo». Insomma, esperimento riuscito.

Tecnologia Wireless a radiazione, l’alternativa veloce alle onde elettromagnetiche

Onde elettromagnetiche sostituite da radiazioni nucleari_ (Adobe Stock)
Onde elettromagnetiche sostituite da radiazioni nucleari_ (Adobe Stock)

Secondo uno dei ricercatori della Lancaster, Malcolm Joyce, si tratta di un esperimento che apre molte strade al futuro della comunicazione wireless basata su radiazioni nucleari. Infatti oltre a costituire una vera e propria innovazione nel campo della comunicazione Wi-Fi, già di per sé tanto avanzata, si tratta anche di una vera e propria alternativa alla modalità di comunicazione standard che è basata su onde elettromagnetiche.

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Quali siano i vantaggi dell’utilizzo di neutroni veloci per propagare informazioni wireless, è presto spiegato. Lo stesso Joyce ha spiegato che queste informazioni risultano meno indebolite quando la trasmissione deve avvenire attraverso determinati materiali, tra cui i metalli.

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Il californio è l’elemento chimico con simbolo Cf e con numero atomico 98. Si tratta di un elemento transuranico sintetico, radioattivo: fu sintetizzato bombardando il curio con particelle alfa (ioni di elio) ed è uno dei pochi elementi transuranici che ha delle applicazioni pratiche. La maggior parte di queste sfruttano la proprietà di alcuni isotopi di californio di emettere neutroni. Il californio è usato anche in campo medico, soprattutto nella cura contro i tumori.

Il californio-252 è un fortissimo emettitore di neutroni, proprietà che lo rende estremamente radioattivo e pericoloso. Nel 96,9% dei casi il californio-252 subisce decadimento alfa (la perdita di due protoni e due neutroni) a formare curio-248 mentre nel 3,1% dei casi subisce fissione spontanea. Un microgrammo (μg) di californio-252 emette 2,3 milioni di neutroni al secondo, di cui una media di 3,7 neutroni derivano dalla fissione spontanea. La maggior parte degli isotopi del californio decado in isotopi del curio (numero atomico 96) tramite decadimento alfa.

Il ricercatore ha spiegato anche, proprio per motivi di sicurezza, che in alcune situazioni è meglio diminuire il numero di penetrazioni, ad esempio attraverso strutture metalliche nel cablaggio per le comunicazioni. Ed ecco che torna attuale l’utilizzo di neutroni in contesti in cui ci sono comunicazioni che devono avvenire in maniera wireless.

 

 

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