Il Covid rilancia i PC e i tablet: numeri importanti per il mercato tecnologico

Il Covid ha contribuito a risollevare il mercato della tecnologia, da qualche anno ormai in crisi: PC e tablet i prodotti più acquistati, mentre calano le vendite degli smartphone.

Il Covid rilancia le vendite del mercato della tecnologia
Lo smartworking e la didattica a distanza ha contribuito a rilanciare il mercato della tecnologia (PixaBay)

L’emergenza epidemiologica ancora in corso ha provocato una contrazione dell’economia globale, facendo registrare una decisa flessione di interi comparti. Eppure, esistono settori pressoché immuni al Covid: la tecnologia, ad esempio, è rimasta intatta alla crisi sanitaria, conoscendo addirittura un sostanziale incremento rispetto agli anni precedenti. Una logica conseguenza, se vogliamo, della diffusione delle attività di smart working e delle lezioni scolastiche a distanza, le quali hanno giocoforza fatto da traino all’acquisto di computer e tablet, per inciso strumenti assai preziosi per poter svolgere comodamente da casa tutte le attività quotidiane.

Un recente studio condotto da Canalys ha tradotto numericamente l’importanza della tecnologia ai tempi del coronavirus. A fotografare il miglioramento del settore in questione è il comparto dei tablet, da ormai svariati anni in netto declino – come dimostra peraltro la penuria in commercio di dispositivi Android dalle grandi dimensioni – ma che, nel 2020 animato dalla presenza del Covid, ha contribuito pesantemente – di concerto con i computer portatili – ad ingrossare l’economia tecnologica. Resta invece ancora in calo la vendita dei PC fissi, segno inequivocabile che i consumatori preferiscono i notebook (in ragione anche della presenza nativa di una fotocamera frontale, senz’altro utile per le videolezioni e videoconferenze) ai più tradizionali computer da ufficio.

In linea generale, gli analisti di Canalys hanno stimato che il mercato tecnologico ha subìto un incremento del 135% nella forbice temporale compresa tra ottobre e dicembre del 2019, evidentemente coinciso con i prolifici periodi del Black Friday e dei regali di Natale: nel periodo indicato, le consegne di prodotti hi-tech hanno infatti toccato quota 143 milioni di unità, viaggiando dunque su cifre assai più importanti se confrontate con il più modesto 2019. Con riguardo invece all’intero 2020, l’andamento delle vendite ha fatto registrare un segno positivo del 17% rispetto all’anno precedente, traducendosi addirittura in 458 milioni di prodotti tecnologici commercializzati durante l’emergenza COVID-19.

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Il Covid fa da motore all’e-commerce e alle applicazioni. In crisi il settore degli smartphone

Il Covid non riesce ad arrestare la crisi degli smartphone
Le vendite degli smartphone hanno subìto una flessione con l’emergenza epidemiologica (PixaBay)

Il sostanziale miglioramento delle vendite di dispositivi hi-tech ha finanche riguardato, a cascata, l’intero indotto che gravita attorno all’industria tecnologica. Gli acquisti online, ad esempio, hanno conosciuto un incremento del 54% su base annua ed Amazon ha in tal senso confermato la posizione di leader indiscusso, anche in ragione della crescente popolarità conquistata negli anni trascorsi. Discorso simile per quel che concerne le applicazioni, sia legate all’intrattenimento (Netflix, Amazon Prime Video e la più recente Disney+, ma anche Spotify e la cinese TikTok), sia afferenti al segmento della produttività: emblematico è in tal senso il caso di Zoom, nello specifico la piattaforma di Google che ha visto crescere il valore delle proprie azioni in una misura quantificabile addirittura al 500%.

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Non mancano, ad ogni buon conto, micro-comparti in crisi. A far da contraltare all’esplosione delle vendite di PC e tablet è infatti il settore degli smartphone, che nel 2019 ha registrato una flessione del 5,7% su scala globale e del 6,5% per ciò che riguarda la settoriale porzione dell’Europa Occidentale. La mancanza di novità – unitamente a prezzi sempre più crescenti, anche sotto l’angolo visuale degli smartphone Android – può aver forse inciso sulle vendite, e in tal senso una riprova è desumibile dal mercato degli indossabili (smartwatch e auricolari senza fili, su tutti), le cui consegne hanno fatto registrare un +35% nel terzo trimestre del 2020: i consumatori, in buona sostanza, hanno preferito munirsi di gadget tecnologici (sulla scorta anche di listini un po’ più contenuti), rinunciando a cambiare il proprio smartphone.

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