Facebook: il tuo account è stato disattivato. Non riattivatelo col numero di cellulare, è una truffa!

A fine 2021 la Polizia Postale e delle Comunicazioni aveva messo in guardia tutti con numeri tanto impressionanti quando preoccupanti: 5.515 cyber-indagini (+ 70% rispetto all’anno precedente), 1.400 perquisizioni (+ 87%), un incremento di arrestati per truffe online salito al +127%, percentuali che s’impennano a +295% rispetto ai casi trattati. Il 2022 non è certo iniziato con numeri al ribasso.

Un nuovo problema per milioni di utenti. Nuovo soltanto per il messaggio che arriva, perché lo smishing è uno strumento molto utilizzato dai cyber-criminali. Si tratta di un messaggio che chiede informazioni finanziarie o personali. Fornire queste informazioni è come mettere un agnello nella tana di un lupo.

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Il phishing corre sul filo dell’sms – Adobe Stock

Facebook: il tuo account è stato disattivato. Per riattivarlo conferma il tuo numero di cellulare”. E’ un messaggio che sta girando in questi giorni su milioni di smartphone. Un altro chiaro esempio di smishing.

Mai fidarsi di SMS provenienti da super aziende o società serie come Facebook. Le truffe sono sempre simili

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Phishing, non aprire quel link! – Adobe Stock

Già, non c’è nessuna violazione in atto, è il link stesso che dovrebbe mettere in guardia, in pratica un fake-Facebook. Al suo interno l’utente è chiamato ad accedere con le sue credenziali, indicando anche il numero di cellulare e quello della carta di credito o di debito, per la verifica dell’identità. Ma è poi vero!

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Non si riattiva Facebook così, al massimo verranno attivati quei cybercriminali che provvederanno subito a divorare il vostro conto, proprio come quel lupo a cui è stato affidando l’agnello nella sua tana. O, peggio ancora, i vostri dati verranno venduti sul sul Dark Web. Così, oltre il danno, pure la beffa.

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Mai, mai, mai, meglio ripeterlo un’altra volta: mai, fidarsi di SMS provenienti anche da aziende o società serie come Facebook, anche perché ormai gli SMS li usano davvero pochissime persone. Quando arrivano certi messaggi, riconoscibili perché sono sempre simili a quello che sta girando adesso, al 99,9% dei casi di tratta di vere e proprie truffe. Di smishing.

La parola smishing è una sorta di crasi (moderna) derivante da “SMS+phishing”. Quando i cyber-criminali fanno phishing, inviano e-mail fraudolente che cercano di ingannare il destinatario, inducendolo a far aprire un allegato pieno di malware o ad aprire un link dannoso. Lo smishing utilizza lo stesso procedimento, cambia soltanto lo strumento quel cavallo di Troia identificabile in un, all’apparenza, innocuo SMS.

I dispositivi Android restano il bersaglio principale dei malware, in primis perché ce ne sono milioni e milioni in circolazione e la piattaforma telecomandata dal Robottino Verde lascia molta flessibilità agli utenti, direttamente proporzionata ai truffatori.

Sia chiaro, non è che i dispositivi Apple, iPhone e iPad, siano immuni agli attacchi, sebbene la tecnologia mobile iOS della Apple abbia una buona reputazione sulla sicurezza, non esiste un sistema operativo mobile che possa proteggere da solo dagli attacchi come il phishing. O forse sì: siamo noi stessi.

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