Facebook crolla su App Store e Google Play: bufera sulla censura

Da 4 stelle a 2: il punteggio di Facebook negli store di Apple e Google è crollato a causa di una campagna da parte di attivisti filo-palestinesi, che accusano il social network di censura.

Facebook
I rating di Facebook su App Store e Google Play sono scesi drasticamente in seguito alle accuse di censura (Unsplash)

L’applicazione di Facebook è stata inondata di recensioni da 1 stella dagli utenti di App Store e Google Play Store, che negli ultimi giorni hanno causato il crollo del punteggio dell’applicazione: da una media di 4 su 5 è sceso a 2.4. La causa dello scontento è la censura da parte di Facebook di account e post filo-palestinesi: le votazioni di massa sono parte di una campagna condotta da attivisti che accusano il social network di aver bloccato commenti di utenti palestinesi, e censurato gli hashtag #GazaUnderAttack e #FreePalestine.

Questo genere di controversie non è nuovo per Facebook, che nei mesi scorsi non ha nascosto di voler ridurre i contenuti a tema politico sulla propria piattaforma; tuttavia, la reazione dell’user base sembra indicare che questa policy non sia ancora stata implementata appropriatamente.

Facebook ha contattato direttamente Apple per chiedere la rimozione delle recensioni negative, accompagnate da commenti con le accuse degli attivisti, ma Apple ha rifiutato, ed il punteggio attuale sull’App Store, fisso su 2 stelle, lo prova. Al momento Google non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale sull’accaduto.

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Facebook reagisce: la dichiarazione ufficiale

Facebook censura
Facebook dichiara di aver applicato le policy senza discriminazioni (Unsplash)

Il portavoce di Facebook Andy Stone ha invece dichiarato che le policy del social network intendono dare voce a tutti e garantire la sicurezza, e sono applicate senza discriminazioni per rimuovere i contenuti dannosi: assicura che il team di Facebook sta seguendo attentamente la situazione e lavorando per rimediare al più presto agli eventuali errori commessi.

Facebook riconosce la gravità della situazione: secondo un documento interno l’episodio è stato classificato nella categoria SEV1, severity 1, ovvero una questione di altissima priorità, secondo solo alla SEV0 che è applicata quando l’intero sito è offline.

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