Apple, con iOS 14.5 arriva la nuova privacy che spaventa Facebook

Apple, iOS 14.5 promette vita più dura per gli inserzionisti: gli utenti possono disattivare il tracciamento delle app. Facebook tra i più colpiti.

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Apple rilascia iOS 14.5 con la nuova App Tracking Transparency (Pixabay.com)

Apple ha finalmente rilasciato iOS 14.5, la versione più recente del sistema operativo di iPhone. Fra le varie novità apportate, quella più attesa è naturalmente l’aggiornamento della privacy, App Tracking Transparency (ATT), annunciato da tempo. Una svolta che ha mandato su tutte le furie Facebook e in generale tutte le aziende che vendono spazi pubblicitari agli inserzionisti. Ecco perché.

Fino ad oggi, Facebook ha la possibilità di tracciare la nostra navigazione. Accumulando i dati da quando selezioniamo una certa campagna pubblicitaria, crea il cosiddetto IDFA, letteralmente identifier for advertisers. In italiano, identificativo o identità per inserizionisti. In questo profilo convergono tutti i dettagli della nostra navigazione, incluso quali campagne ci hanno spinto a comprare, con quali tempi, modalità e così via. Con queste informazioni, i produttori possono ideare strategie di marketing non solo specifiche, ma addirittura personali.

Da lunedì 26 aprile, giorno del rilascio di iOS 14.5, i possessori di iPhone possono invece sottrarsi a questa pratica. O meglio, visto che di default la IDFA è disattivata, le app – ossia gli inserzionisti – dovranno chiedere un permesso esplicito ai consumatori, che lo concederanno solo se non avranno problemi ad essere tracciati.

Apple iOS 14.5, ecco come attivare la ATT

Tim Cook
Tim Cook, Ceo di Apple (Getty Images)

Vediamo come funziona la ATT. Una volta aggiornato il vostro iPhone, dovrete aprire le impostazioni, dove troverete la sezione “tracciamento”. Entrate e attivate l’opzione “Allow Apps to Request to Track”, permetti alle App di chiedere l’autorizzazione al tracciamento. A quel punto, ogni nuova applicazione dovrà chiedere espressamente di accedere ai dati della vostra navigazione.

E scommettiamo che non saranno in molti a dire sì. Chi sceglie Apple, infatti, lo fa anche per vedersi garantita quella privacy su cui il colosso di Cupertino spinge tanto proprio a livello di brand e filosofia aziendale. Ovviamente Facebook ha preso malissimo la svolta, visto che senza IDFA non potrà più vendere ai suoi inserzionisti (gli sviluppatori delle app) quella mole di statistiche che consentono di creare campagne pubblicitarie cosiddette one-to-one.

Privacy, la posta in gioco: le posizioni di Cook e Zuckenberg

Apple iOS 14.5 Facebook accusa Apple di danneggiare gli inserzionisti
Facebook accusa Apple di danneggiare gli inserzionisti (Pexels.com)

 

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Il social di Zuckenberg ne ha fatto una battaglia a sfondo quasi etico-sociale, accusando Apple di andare contro i tantissimi creatori di app, che per la quasi totalità rappresentano delle piccole imprese di pochissimi sviluppatori se non addirittura individuali. Queste attività, protesta Menlo Park, ora potrebbero essere costrette a far pagare tutti i prodotti che attualmente sono gratis, grazie alla raccolta di dati personali e alla pubblicità. Facebook ha esplicitamente parlato di evento spartiacque per Internet, che non sarà più quella di prima.

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Dal canto loro, Tim Cook e i suoi non hanno perso occasione per sbandierare l’importanza della libertà di scelta dei propri clienti. Ed è onestamente difficile dargli torto. Entrambe le posizioni sollevano questioni importanti: nessuno vuole boicottare i piccoli imprenditori né è disposto a rinunciare a Internet come mezzo di condivisione gratuita di conoscenza e risorse, ma tutti vogliono esercitare il diritto di scelta quando si tratta di divulgare i dati personali.

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