Altroconsumo versus Apple: alcune mele marciscono troppo presto

Attacco frontale ad Apple. Lo porta Altroconsumo, una associazione di difesa dei consumatori facente capo a una S.r.l. con a capo del CdA la presidentessa Luisa Crisigiovanni, che è anche segretaria generale dell’associazione.

Apple (Adobe Stock)
Apple (Adobe Stock)

Altroconsumo accusa la multinazionale statunitense che produce sistemi operativi, smartphone, computer e dispositivi multimediali con sede a Cupertino (in California) di obsolescenza programmata.

Cos’è l’obsolescenza programmata? In economia industriale è una strategia volta a definire il ciclo vitale di un prodotto in modo da limitarne la durata a un periodo prefissato. In altre parole un prodotto immesso sul mercato diventa semplicemente obsoleto agli occhi del consumatore in confronto a nuovi modelli che appaiono più moderni, sebbene siano poco o per nulla migliori dal punto di vista funzionale.

Altroconsumo porta la battaglia contro Apple dagli Usa all’Europa

iPhone a confronto (Adobe Stock)
iPhone a confronto (Adobe Stock)

L’atto di citazione della nota associazione di difesa dei consumatori, che conta circa 290.000 soci, membro della BEUC (organizzazione europea di consumatori) e di Consumers International, ha dato il via alla class action presso il Tribunale di Milano per far valere il diritto individuale omogeneo e l’interesse collettivo ad accertare le responsabilità del colosso di Cupertino, per ottenere un risarcimento 60 milioni di euro, per tutti i consumatori italiani ingannati dalle pratiche di obsolescenza programmata di Apple.

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La causa scatenante riguarda gli iPhone 6, 6 Plus, 6S e 6S Plus, prodotti ritenuti, appunto, volutamente “obsoleti”, che corrispondono a oltre 1 milione venduti in Italia fra il 2014 e il 2020.

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La battaglia di Altroconsumo contro Apple, si legge in una nota, ha origine nel 2014, quando l’Organizzazione ha raccolto numerosi casi di consumatori che riscontravano problemi a livello di performance dei propri smartphone dopo aver acconsentito all’aggiornamento obbligatorio del software.

Apple ha già ricevuto – nel 2018 – una sanzione di 10 milione di euro dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per condotta giudicata eccessivamente aggressiva.

E lo scorso maggio il TAR Lazio ha respinto il ricorso di Apple sugli aggiornamenti del firmware iOS 10 e 10.1.2 per gli iPhone 6/6Plus/6s/6sPlus, senza offrire ai consumatori informazioni adeguate e complete in merito all’incisiva riduzione delle performance dei dispositivi acquistati.

Ora il nuovo attacco di Altroconsumo nei confronti di Apple. L’associazione milanese confida nel successo avuto da altre class action negli Stati Uniti, che hanno costretto il colosso di Cupertino al risarcimento di 500 milioni di dollari per l’obsolescenza programmata di Apple. Ora la battaglia si sposta dagli States in Europa.

I consumatori hanno bisogno di fidarsi delle marche che scelgono” tuona Ivo Tarantino, Responsabile Relazione Esterne di Altroconsumo: “Con l’avvio di questa class action ci auguriamo di arrivare all’obiettivo che perseguiamo da anni: il risarcimento dei consumatori caduti vittima di queste pratiche scorrette”. In un video su Youtube, lo slogan: “Alcune mele marciscono troppo presto”.

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