AGCOM non fa sconti, multa miliardaria per TIM, Vodafone e WindTre

Super multa da parte di AGCOM nei confronti di TIM, Vodafone e WindTre. Ecco cosa sta succedendo e i motivi dell’ammenda

AGCOM multa
L’AGCOM ha multato tre delle principali compagnie telefoniche in Italia (Screenshot Facebook)

La notizia è di poco fa. L’AGCOM ha deciso di multare tre dei più grandi operatori telefonici in Italia: TIM, Vodafone e WindTre. L’ammenda commissionata dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni supera i 2,204 milioni di euro. Il motivo? Pare che i tre provider non abbiano adottato le misure idonee a prevenire l’attivazione dei servizi Premium senza il consenso dei già clienti.

Una situazione omologa, che a spinto l’Autorità a multare in maniera diretta gli operatori telefonici in questione. “Non sono state adottate con la dovuta tempestività ed esaustività le misure idonee a prevenire l’attivazione dei servizi premium senza il previo consenso da parte dei clienti. Non è stato altresì impedito l’addebito in casi di chiara incompatibilità del servizio con l’espressione del consenso” ha spiegato l’AGCOM con una nota ufficiale. Tripla multa dunque, per un totale di oltre 2 miliardi di euro.

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AGCOM multa TIM, WindTre e Vodafone: “È una buona notizia”

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Ecco tutti i dettagli della sanzione appena emanata dall’AGCOM (PixaBay)

Dopo i continui avvisi e le mancate misure, l’AGCOM ha deciso di multare TIM, WindTre e Vodafone. Nello specifico, TIM dovrà pagare un’ammenda pari a 638.000 euro, per Windtre si sale a 812.000 euro mentre TIM rimane a 754.000 euro. In totale si parla di oltre 2 miliardi di euro di multa, per le motivazioni sopra elencate. “Si tratta di una buona notizia. Il problema dell’attivazione di servizi non richiesti nel campo della telefonia è comunque ben lungi dall’essere risolto. Conduciamo da una vita una lunga battaglia contro coloro che cercano di forzare indebitamente la volontà dell’utente” ha dichiarato il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona.

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Il consumatore deve essere sempre libero di scegliere, e non è lecito che vengano attivati servizi non richiesti in maniera esplicita. Servirebbero anzi sanzioni ancor maggiori, così che abbiano un reale effetto dissuasivo” ha poi concluso Dona. Le tre compagnie telefoniche in questione sono chiamate a coprire la sanzione quanto prima, per una battaglia destinata a durare ancora a lungo.

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