POCO ma buono: la scelta di espandersi spiazza tutti

Vite parallele. Ora è un dato di fatto: il mondo degli smartphone comincia a stare stretto a qualsiasi marchio, più o meno noto. Perfino Xiaomi non si è accontentato di un semestre, il primo, da favola (superato Apple e Samsung) nella vendita di cellulari. E si è tuffato nei gadget.

POCOMobile (Adobe Stock)
POCOMobile (Adobe Stock)

Samsung, Apple e Realme. Ora anche POCO sembra voler creare un proprio ecosistema di dispositivi che vanno oltre il semplice smartphone, per rendere l’esperienza più fluida, unendo più device sotto un unico tetto.
L’ex figlioccio di Xiaomi, in India società indipendente dal 17 gennaio 2020, seguita dalla sua controparte globale il 24 novembre 2020, ha dichiarato le sue intenzioni di provare nuovi orizzonti, in un’intervista ad Android Authority.

Ecosistema POCO: il piano per svilupparlo. “Sempre con la nostra filosofia”

POCO, smartphone e accessori (Adobe Stock)
POCO, smartphone e accessori (Adobe Stock)

POCO svilupperà dei propri auricolari. E questa non è una sorpresa: ci si aspettava che la società cinese entrasse nel mondo dei gadget. Era nell’aria: lo farà con i Pop Buds, un rebrand Redmi TWS. “Pensiamo sempre che smartphone e IoT siano una strategia chiave per noi”. Detto ciò, Kevin Qiu va oltre. “Non ci poniamo limiti” dice il capo di POCO Global. “Nulla ci è vietato” ribatte Angus Ng, capo del marketing POCO.

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“Continueremo comunque a rimanere nella nostra filosofia, giocando praticamente sul sicuro in questo nuovo inizio”. Ma POCO è pronto a sviluppare un proprio ecosistema. Parole che suggeriscono nuovi dispositivi: indossabili (ad esempio fitness tracker e/o smartwatch) e power bank potrebbero fare da prologo a qualcosa di più grande.

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L’idea di gettarsi nel mondo dei tablet non è poi così lontano dal piano espansionistico di POCO. Il tempismo sembra giusto a prima vista, poiché il settore dei tablet Android, in difficoltà, ha nuovamente registrato una crescita. Ma il responsabile del marketing di Poco ci va con i piedi di piombo. “Sì, la pandemia ha prodotto un’evidente cresciuta sul lato tablet nell’ultimo anno e mezzo, ma questo affollamento rende più difficile la nostra entrata nel settore dei tablet”. Almeno per ora, visto che nell’ottica di un ecosistema, i tablet sono imprescindibili ormai.

Senza fretta, dunque, ma senza pausa. POCO pensa a un futuro migliore, blindando i suoi gioielli. Gli smartphone, infatti, rimangono sempre la punta di diamante della società cinese. Che si sta al lancio dell’M4 Pro, un dispositivo che dovrebbe rappresentare la continuazione interrotta con l’M3 Pro, di fascia economica. Monterà il processore MediaTek (Dimensity 700 per la precisione), questa sembra l’unica certezza, visto che è performante e competitivo quasi quanto Qualcomm, da sempre leader nel settore dei chip per smartphone.

Per le altre specifiche ci si aspetta una RAM da 8GB, con la variante 6GB e un prezzo naturalmente minore. Naturalmente, per restare in tema, avrà Android 12. Il resto si scoprirà l’8 novembre, data prevista per l’uscita ufficiale.

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