Frodi informatiche, è ancora allarme: arrestata a Genova una 40enne russa

È ancora allarme frodi informatiche. Nel merito dell’operazione Cyber Moscow Mules, la Polizia Postale ha arrestato una 40enne russa

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È ancora allarme frodi informatiche. L’ultima operazione messa a segno dalla Polizia Postale (Screenshot Facebook)

Soprattutto negli ultimi tempi, gli allarmi legati a truffe online e frodi informatiche si stanno moltiplicando in maniera esponenziale. Ogni giorno arrivano nuove segnalazioni che invitano gli utenti a mantenere alta l’attenzione. Una grossa mano la sta dando la Polizia Postale, da sempre attenta ad individuare malintenzionati e pericolosi hacker sulla rete.

Proprio a tal proposito, tramite il suo sito ufficiale il commissariato ha annunciato novità per ciò che riguarda l’operazione Cyber Moscow Mules. Nello specifico, è stata arrestata una 40enne russa colpevole di aver messo in piedi un’organizzazione transnazionale dedita alle frodi informatiche, alla ricettazione e al riciclaggio.

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Frodi informatiche, i dettagli dell’operazione Cyber Moscow Mules

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Ecco tutti i dettagli sull’organizzazione e il modus operandi della stessa (screenshot Facebook)

Di giorno una tranquilla madre di famiglia, di notte un’esperta hacker. Nel merito dell’operazione Cyber Moscow Mules, la Polizia Postale ha fermato una 40enne russa rea di aver messo in piedi un’organizzazione dedicata alle frodi informatiche. Nello specifico, la donna ritirava presso punti di recapito a Genova (e provincia) oggetti che acquistava su portali di e-commerce. Questi ultimi venivano pagati tramite fondi, carte di credito e conti bancari di vittime ignare di tutto.

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Per eludere i controllo, poi, la 40enne si presentava munita di documenti falsi oppure reclutava altre persone che ritiravano pacchi al posto suo. Ma cosa ritirava? Apparentemente smartphone di ultima generazione e oggetti elettronici di altissima qualità, da rispedire poi in Russia. Il compenso veniva riciclato tramite acquisti di criptovalute presso numerosi exchange internazionali.

La Polizia Postale ha appurato l’appartenenza della donna ad un’organizzazione internazionale. Dopo l’emissione da parte del G.I.P. presso il Tribunale di Genova, ora la donna si trova in carcere con un’Ordinanza di custodia cautelare. Sequestrati numerosi POS e centinaia di carte di credito attivate per riciclare i proventi. Ora è tutto al vaglio degli investigatori.

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