Estate 2021, vacanze fai da te sì. Ma con le regole anti-truffa in valigia

L’allentamento delle restrizioni dovute alla pandemia da Coronavirus, i vaccini a tappeto in tutto il mondo e, soprattutto, i numeri di un’emergenza sanitaria che, al netto della variante delta, sta dando respiro alle terapie intensive infondendo fiducia e ottimismo per il futuro, fanno ben sperare. Al momento giusto, proprio a ridosso dell’estate. Ma da un grande potere derivano grandi responsabilità: vacanze sì, ma in sicurezza e con una buona documentazione sulle regole anti-truffa.

Vacanze fai da te al +53% (Adobe Stock)
Vacanze fai da te al +53% (Adobe Stock)

Secondo i dati di Airbnb, l’estate 2021 si prevede molto caliente, con un innalzamento delle villeggiature: le prenotazioni sono aumentate dal 33% al 53% per quella 2021, il turismo rurale è passato dal 21% al 37%.

Estate 2021, la guida pocket per le vacanze senza truffa

Estate 2021, boom della case vacanze (Adobe Stock)
Estate 2021, boom della case vacanze (Adobe Stock)

L’acquisto di una casa vacanza online è una bella svolta, si risparmiano soldi ed è molto gettonata di questi tempi. Ma, al tempo stesso, è più pericolosa a causa del rischio di imbattersi in tentativi di truffa che prendono di mira gli utenti che per la prima volta si cimentano con la prenotazione fai da te. Un dato che deve far riflettere: secondo l’Osservatorio Multicanalità del Politecnico di Milano e da Nielsen, lo scorso anno 30 milioni di italiani hanno effettuato almeno un acquisto online, ma i reati informatici sono aumentati del 142%.

LEGGI ANCHE >>> iPad con display in formato maxi? Apple si interroga sul futuro dei suoi tablet

Per questo Polizia Postale e delle Comunicazioni e Airbnb, la piattaforma di viaggio, hanno avviato una campagna per aiutare i meno esperti a riconoscere e stare alla larga dai tentativi di raggiro più diffusi. Una Guida pocket “in Vacanza come a casa”, curata da Altroconsumo, Polizia Postale con Airbnb.

LEGGI ANCHE >>> La Casa di Carta, un’attrice italiana nel cast? L’indizio social – FOTO

Attenzione al proprietario di casa che dice di essersi trasferito all’estero, e non può mostrare la casa o accogliervi di persona, anche se ci tiene molto ad affittarvela. La trattativa a distanza è il preludio di una richiesta di bonifico internazionale, non prima di aver chiesto documenti (utili per costruire la sua prossima falsa identità), condiviso 2-3 bozze di contratto À la carte, in un sospettoso crescendo di zelo che culminerà nella necessità di concludere l’affare entro 24 ore.

Attenzione a chi ha davvero creato un annuncio su Airbnb, ma appena chiedete informazioni tramite l’app vi propone per comodità di continuare la conversazione per posta elettronica. “Il tempo di chiedervi un paio di cose sul vostro arrivo e vi manderà un’altra email informandovi che per un problema con l’aggiornamento del calendario l’annuncio non è al momento visibile nella ricerca, e vi fornisce per comodità il link diretto simile ma non uguale ad Airbnb.

Attenzione a chi ha creato un annuncio su Airbnb sprovvisto di recensioni, eccessivamente gentile con tanto di ulteriore sconto annesso a patto di annullare la prenotazione con Airbnb e di trattare privatamente.

Meglio non dare mai una caparra, è contrario ai termini del servizio di Airbnb. Meglio pagare esclusivamente attraverso il sito, che in nessun caso prevede il bonifico come strumento di pagamento. Evitare le trattative private e occhio a link condivisi via email o da altri siti. Tutte le pagine di Airbnb – rimarca la polizia postale – ha l’indirizzo che inizia con www.airbnb.it o .com, e un numero dopo la parola ‘rooms’, come nell’esempio: www.airbnb.it/rooms/30728582. Airbnb non è un’agenzia immobiliare, mai fidarsi di chi asserisce di “aver dato incarico ad Airbnb” di mostrarvi la casa.

Dulcis in fundo, una volta in loco niente cambio di sistemazione non all’altezza di quella prenotata, meglio documentare tutto e contattare subito la piattaforma per avere un rimborso totale. Estate 2021, in vacanza ma senza truffe in valigia.

Impostazioni privacy