Digitale terrestre: cosa ci aspetta dopo lo switch-off

Lo switch-off del digitale terrestre sta per concludersi e ci prepariamo a vivere una seconda metà dell’anno improntata sulla stabilità, in attesa dell’ultimo pezzetto di strada emblematicamente evidenziato nella data del primo gennaio 2023

Il tema del digitale terrestre ha indubbiamente catalizzato l’attenzione pubblica e la stessa sensibilità del governo, che in occasione del cosiddetto switch-off ha voluto tendere la mano ai cittadini italiani al fine di render il più indolore possibile il passaggio alle nuove frequenze. E così via alle offerte su smart TV e decoder di nuova generazione, ma anche campagne mediatiche veicolate sui principali canali televisivi per far comprendere a tutti cosa sta cambiando e cosa cambierà a breve e a lungo termine.

Digitale terrestre switch-off
Digitale terrestre: cosa succederà dopo il 30 giugno 2022 (AdobeStock)

Sono trascorse ormai diverse settimane da quel tre gennaio, la data spartiacque che ha segnato l’avvio dei lavori destinati a interrompersi finalmente in questa seconda porzione dell’anno. Il passaggio delle emittenti televisive ai sistemi di trasmissione digitale più evoluti, necessari per liberare le frequenze ad oggi occupate dalle TV – in particolare la banda 700 MHz – a favore dello sviluppi delle reti mobili 5G, ha portato diversi cambiamenti e in molti hanno dovuto cambiare il proprio televisore o acquistare un decoder esterno da collegare al proprio dispositivo, sfruttando anche le iniziative messe in campo dal governo.

Digitale Terrestre: occhio alla data del 1 gennaio 2023

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Il digitale terrestre e la data del primo gennaio 2023 (AdobeStock)

Ma ora che la data di conclusione dei lavori del digitale terrestre sta per avvicinarsi, cosa cambierà? Quali saranno i benefici lato pratico per i consumatori? Posto che quasi tutti si sono muniti di apparecchi compatibili con lo switch-off, bisogna dire che il cambiamento delle frequenze e la cessione delle bande – che ci ha costretto a risintonizzare i canali televisivi – si porterà dietro diverse importanti migliorie legate soprattutto alla qualità dell’immagine. Come forse si saprà, il refarming andrà a concludersi il prossimo 30 giugno e lascerà una impronta evidente nella fruizione dei contenuti multimediali, perché lo switch-off del digitale terrestre permetterà di godere di una visione qualitativamente superiore dei propri programmi preferiti, che passeranno all’alta definizione.

Abbiamo parlato della data del 30 giugno 2022. E poi? Completata la fase di transizione, si innescherà un secondo momento improntato sulla stabilità e non ci saranno ovviamente ulteriori variazioni o cambi di frequenze e numerazioni, in quanto tutto sarà cristallizzato in base ai mutamenti che sono in essere in queste settimane L’appuntamento successivo sarà a partire dal primo gennaio del 2023 con il cambio definitivo al DVB-T2 e del sistema di codifica HEVC Main10, i cui benefici possono riassumersi in termini di minore inquinamento elettromagnetico – visto che la trasmissione del segnale avverrà a potenza più bassa – e come abbiamo detto una migliore qualità video e audio per l’utente.

In definitiva, c’è un’altra data da cerchiare in rosso nello speciale calendario del digitale terrestre: il primo gennaio 2023. A partire da questa data, le attuali frequenze DVB-T verranno spente e non sarà più possibile vedere alcun canale televisivo, a meno di non avere un televisore di nuova generazione con lo standard DVB-T2 o un decoder compatibile con tale standard.

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