Aveva messo in piedi una truffa milionaria: cybercriminale condannato a 12 anni di carcere

Alla fine, il Dipartimento di Giustizia lo ha trovato e arrestato. Un cybercriminale aveva messo in piedi una truffa milionaria ed è stato condannato a 12 anni di carcere

cybercriminale usa
Negli USA, è stato arrestato un cybercrminale reo di un attacco milionario (Pixabay)

Continua la caccia ai cybercriminali, tanto in Italia quanto nel resto del mondo. L’ultimo caso eclatante si è verificato negli Stati Uniti, dove il Dipartimento di Giustizia è riuscito ad individuare e fermare un uomo reo di aver sbloccato i telefoni dei clienti AT&T a pagamento.

Secondo un comunicato stampa, nel 2012 tale Muhammad Fahd – un cittadino del Pakistan e di Grenada – ha contattato un dipendente AT&T tramite Facebook e gli ha offerto somme significative di denaro per aiutarlo a sbloccare segretamente i telefoni, liberando i clienti da eventuali pagamenti rateali e dal servizio stesso offerto dall’operatore telefonico. “Un terribile crimine informatico per un lungo periodo” lo ha definito il giudice, che sarebbe continuato anche dopo che le autorità hanno scoperto lo schema.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Google porta sui vecchi smartphone Android un’importante aggiunta dedicata alla privacy

Truffa milionaria con AT&T, arrestato un cybercriminale

Gigabyte ransomware attacco hacker
Ecco tutti i dettagli sul piano architettato per sbloccare telefoni con AT&T (PixaBay)

Si faceva chiamate Frank Zhang e, stando a quanto si legge nel report del Dipartimento di Giustizia, era riuscito a convincere l’impiegato AT&T a reclutare altri dipendenti nel suo call center a Washington. Fahd aveva poi incaricato i suoi complici di creare attività false e conti bancari fasulli, così da ricevere pagamenti e creare fatture fittizie per i depositi nei conti falsi. Così facendo, sembrava che il denaro scambiato come parte dello schema fosse un pagamento per servizi legittimi.

FORSE TI INTERESSA ANCHE >>> Anche Fujifilm nel mercato della telefonia mobile? L’ultimo brevetto ricorda il Galaxy Z Fold

Sebbene nel 2013 l’operatore telefonico mise in atto un sistema di sblocco più avanzato, Fahd continuò facilmente a sbloccare i numeri IMEI dei telefoni. I dipendenti lo aiutarono nel suo lavoro, dandogli accesso ad informazioni sui sistemi e credenziali di altri dipendenti. Secondo un’analisi, il cybercriminale avrebbe sbloccato oltre 1,9 milioni di smartphone, costando all’azienda più di 200 milioni di dollari. Fahd è stato arrestato ad Hong Kong nel 2018 ed estradato negli USA un anno dopo. Nel settembre del 2020 si è dichiarato colpevole di cospirazione per commettere frode telematica.

Impostazioni privacy