Atleti olimpionici, no agli smartphone per rischio spionaggio: l’incredibile rumors dall’Olanda

Secondo un quotidiano olandese, il Comitato Olimpico dei Paesi Passi imporrà il divieto agli atleti olimpionici di portare con sé il proprio smartphone e gli altri gadget elettronici durante i Giochi olimpici invernali di Pechino, e ciò per contrastare il rischio di fenomeni di spionaggio del governo cinese

Niente smartphone, tablet e altri gadget personali nella valigia degli atleti che guideranno la spedizione ai Giochi olimpici invernali di Pechino, in programma dal 4 al 20 febbraio. Un’imposizione che non ha lo scopo di massimizzare le performance ed evitare fugaci distrazioni, ma tutelare la privacy e la sicurezza dinanzi allo sguardo telematico e inflessibile della Cina. L’indiscrezione rilanciata dalla testata olandese Volkskrant sta facendo il giro della rete ed è suffragata in modo indiretto dalle parole del presidente del Comitato Olimpico dei Paesi Bassi, Maurits Hendriks, che ha detto di “stare valutando accuratamente il contesto politico di una nazione e i rischi legati alla sicurezza informatica“.

Atleti olimpionici smartphone olanda
Niente smartphone per gli atleti olimpionici olandesi? (AdobeStock)

Una (ancora potenziale) iniziativa forte, fortissima, onde scongiurare il rischio che gli atleti finiscano con l’essere spiati dal governo cinese. E non sarebbe nemmeno l’unica. Seppur inedita nella storia dei Giochi Olimpici, la decisione di privare gli atleti dei propri effetti personali tecnologici starebbe serpeggiando anche in altri comitati olimpici nazionali, pronti a muoversi in tal senso. Come è il caso della British Olympic Association (BOA), che ha già avvertito gli atleti che comporranno la spedizione olimpica di lasciare a casa gli smartphone e gli altri dispositivi informatici affini, sempre per questioni di privacy e sicurezza. Per mantenere i contatti con i propri familiari, gli atleti potranno utilizzare dei telefoni alternativi messi a disposizione dalla stessa BOA.

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A nulla varrebbe l’utilizzo di reti VPN

Atleti olimpionici smartphone olanda
Le preoccupazioni del Comitato Olimpico dei Paesi Bassi sul rischio spionaggio durante i Giochi olimpici invernali di Pechino (AdobeStock)

Il rischio, paventato anche da Erik Ploegmakers, direttore di un’azienda attiva nel settore della sicurezza, è che la Cina possa intrufolarsi nella vita privata degli atleti e scrutare informazioni come fotografie, contatti, programmi di allenamento e vecchi messaggi. Ad acuire i sospetti è la disattivazione temporanea del blocco che impedisce di utilizzare WhatsApp in Cina dal 2017. Peraltro, come ha fatto notare la stessa fonte che ha riportato la notizia, a nulla varrebbe l’utilizzo di una rete VPN al fine di risolvere il problema del rischio spionaggio.

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Anche gli atleti olimpionici non sono rimasti insensibili alla notizia, mostrando in alcuni casi tutto il proprio malcontento. D’altronde, per moltissimi è praticamente impossibile vivere senza uno smartphone, strumento certamente prezioso per mantenere i contatti come ci insegna il recente passato delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria. Se qualcuno vorrebbe scongiurare il rischio di utilizzare le vecchie cabine telefoniche per comunicare con i propri familiari, com’è il caso del pattinatore su ghiaccio Hein Otterspeer, qualcun altro, come la pattinatrice di short track Yara van Kerkhof, non vorrebbe proprio rinunciare ai contenuti (programmi di allenamento, ad esempio, ma anche dati di prestazioni) archiviati dentro ai propri dispositivi personali.

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