Quando le offese su WhatsApp sono diffamazione: i casi previsti dalla legge e le conseguenze

Sei stato offeso su WhatsApp? Puoi denunciare per ricorrere alla giustizia: ecco i casi accettati dalla legge.

Durante un brutto litigio può capitare di ricevere degli insulti. Su WhatsApp i messaggi possono essere cancellati, ma la questione cambia se si effettua uno screenshot.

Denuncia whatsapp
Scopri quando puoi denunciare un contatto WhatsApp per offesa – Cellulari.it

In quel modo l’utente ha la possibilità di dimostrare che gli insulti sono stati inviati. Chi li ha mandati non può negare il contrario. Ma è possibile procedere con una denuncia, specialmente se gli insulti sono gravi? Vediamo che cosa dice la legge al riguardo.

La Cassazione è stata molto specifica. Il reato di diffamazione può avvenire anche su WhatsApp. L’ingiuria si verifica quando la vittima è presente, quindi nel momento in cui viene digitata e inviata la frase offensiva. La diffamazione, invece, scatta quando la vittima è offline o comunque non collegata con la chat. Sottolineiamo che non ha importanza se legge pochi minuti o ore dopo il messaggio. L’atto di diffamazione è avvenuto ugualmente.

Insulti su WhatsApp, quando vengono puniti dalla legge: risponde la Cassazione

Ai fini della configurazione del reato di ingiuria, ciò che conta è il contesto della conversazione. La comunicazione offensiva e la lettura della stessa sono molto importanti. Se non c’è una risposta immediata da parte di chi è stato offeso, è possibile considerare il messaggio come una ingiuria. Così facendo scatta il reato di diffamazione, che può essere punito a livello penale in base alla gravità della situazione.

Quando si può denunciare un contatto WhatsApp
Ecco i casi accettati dalla legge – Cellulari.it

In passato si pensava che si potesse applicare persino un’altra aggravante. Parliamo del “mezzo di pubblicità”, esattamente come avviene su Internet. Tuttavia ha risposto La Suprema Corte, dando risposta negativa. L’aggravante non si giustifica anche se l’offesa è recepita da un certo numero di persone. Questo è quello che succede sul web di solito, e riguarda più di un unico soggetto offeso in un contesto. Su WhatsApp, invece, i gruppi sono considerati chiusi.

L’offesa viene percepita solo da un numero limitato di soggetti. Si tratta delle persone presenti in una chat di gruppo ovviamente. Quindi non è possibile applicare una aggravante. In ogni caso il reato di diffamazione varia a seconda della situazione. La denuncia può essere fatta soltanto in presenza di parole molto gravi. Spetta al soggetto offeso decidere se procedere per vie legali o meno. Questo è ciò che c’è da sapere sul reato di diffamazione su WhatsApp.

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