Amazon, c’era una volta un bookstore. Tutte le tentazioni di Bezos (inclusa l’ultima)

Amazon, farmacie fisiche per la vendita di medicinali con prescrizione. Ma è solo una delle mille idee del colosso di Seattle: scoprile tutte.

Amazon logo (Adobe Stock)
Amazon, un brand in continua espanzione (Adobe Stock)

Amazon Pharmacy potrebbe presto diventare una catena di negozi fisici. Il colosso dell’e-commerce sta infatti considerando l’apertura di punti vendita aperti al pubblico per il commercio al dettaglio dei farmaci con prescrizione medica. Amazon Pharmacy è nata online nel 2020 per entrare in un mercato con un giro d’affari da 370 miliardi di dollari l’anno.

Quella delle farmacie vere e proprie sarebbe l’ennesima svolta di un’azienda che fa dell’espansione il proprio business model. Amazon asce come libreria elettronica, si trasforma in leader dei cloud services, sta costruendo un gigante del delivery che vuole spodestare nomi storici come DHL e FedEx, punta forte da anni sullo streaming dei contenuti e ha appena acquistato la Metro Goldwyn Mayer per portare il proprio marchio nella storia del cinema dalla porta principale degli Studios di Hollywood.

Amazon, dal bookstore a leader mondiale dei servizi Cloud

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Jeff Bezos, founder del colosso di Seattle (Getty Images)

Insomma, sembra difficile dare torto a chi definisce Amazon “un’idra a nove teste”, per di più, in costante espansione. D’altra parte, quello del negozio di libri online è stato un mero pretesto per Jeff Bezos, che nel 1994 diede vita alla sua azienda semplicemente per investire sulle enormi potenzialità di Internet. Invece che dai libri, avrebbe potuto cominciare vendendo computer, software, CD, video: ovviamente stiamo elencando le categorie che il magnate americano aveva effettivamente considerato al momento di apprire la sua attività.

Nel 2002 nasce Amazon Web Services (AWS), come tentativo di Amazon di controllare anche fisicamente la rete mettendo in vendita l’utilizzo dei propri server. Inizialmente AWS è rivolto agli sviluppatori, sia sotto forma di cloud per la programmazione che come spazio virtuale per lo stoccaggio dei file. Nel 2006 AWS diventa un’offerta aperta a tutti, e ad oggi rappresenta un dipartimento sempre più centrale per Amazon, arrivato a detenere oltre un terzo dei servizi cloud mondiali.

L’evoluzione del Kindle e l’approdo ai contenuti in streaming

Accanto all’innovazione, Bezos e i suoi cavalcano ancora il mercato dei libri online, fondando CreateSpace, piattaforma di auto-pubblicazione che introduce gli autori all’immenso marketplace online della freccia che ride. Da leader del settore, Amazon lancia sul mercato il Kindle (2007), semplice lettore del formato elettronico dei libri. E ha ragione ancora una volta, visto che tre anni più tardi le vendite di e-book superano quelle dello stampato.

Il successo del Kindle ne determina l’evoluzione in un prodotto completamente nuovo. Nel 2011, infatti, Amazon sconfina nel regno dell; hardware e dei tablet, dominato dall’iPad, con il Kindle Fire. Il successo è immediato per un dispositivo di fascia decisamente più bassa rispetto alla controparte Apple e che conosce subito una larga diffusione, privilegiando lo store e tutto lo streaming di casa. E ogni sforzo imprenditoriale mette il brand di Seattle in competizione con le prime donne dei vari settori: Amazon Music toglie spazio vitale a Spotify e iTunes (oggi Apple Music), Prime Video fa lo stesso nei confronti di Netflix. Ora tocca al cinema come lo abbiamo sempre conosciuto, con l’arrivo in scuderia di un brand storico come MGM.

Amazon “as a service”: tutto è in vendita, basta sottoscrivere

Amazon Prime Day
(Image from Amazon)

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Ma oltre alla vendita online di contenuti, il focus vero di Amazon restano i servizi. Amazon Prime è il modello a sottoscrizione che promette a chi aderisce tutti i privilegi dell’e-commerce più grande al mondo: la consegna a due giorni, un giorno, nello stesso giorno. La schiera di corrieri a cui ci si affida comprende anche dei partner esterni, ma Amazon compra furgoni e aerei per dare vita a una flotta tutta sua che in futuro darà del filo da torcere a quegli stessi partner odierni. Tanto che FedEx decide con largo anticipo di porre fine alla sua relazione commerciale con Bezos e nel 2019 taglia tutti i ponti contrattuali. Tra le ultime sfide della distribuzione di Amazon c’è Fresh, che consegna la spesa a domicilio nei paesi in cui è già attivo. In Italia, è già a Milano e Roma ma si allargherà presto ad altre città come Napoli e Firenze.

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L’ottica è la solita, ossia cavalcare i trend di un mercato che punta tutto sull’online, ancora più nettamente dopo che il Covid ci ha costretto a concepire la nuova normalità passando attraverso i filtri della rete. Tutto è in vendita, basta che a nostra volta si venda l’anima ad Amazon attraverso una sottoscrizione che gli permetterà di fare marketing ad personam, e quindi più efficace. Amazon sa di avere un grande vantaggio sulla concorrenza, perché è comoda: sa già tutto di noi e si fa trovare, sempre rassicurante, sullo schermo del nostro dispositivo preferito, pronta a soddisfare ogni nostro desiderio. È la legge per molti versi inquietante dell’economia globale che la pandemia avrebbe dovuto mettere in crisi proprio sul piano dei valori, ma che invece è più in salute che mai.

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