Xiaomi sgancia la bomba: aggiornamenti software come Google, Samsung e OnePlus

Xiaomi Mi 11T e Mi 11T Pro faranno da apripista alla nuova era dell’azienda cinese per ciò che riguarda la politica degli aggiornamenti software.

Xiaomi aggiornamenti software
Xiaomi è pronta ad adeguarsi al trittico Google, Samsung e OnePlus (AdobeStock)

Hardware e software sono sempre più al centro dei progetti di Xiaomi. Che con una mossa a sorpresa e di profonda discontinuità rispetto al passato, ha annunciato di voler cambiare registro per ciò che riguarda il periodo di rilascio degli aggiornamenti di sistema a beneficio dei propri dispositivi mobili. In particolare, la direzione intrapresa dall’azienda cinese andrà a sovrapporsi alle politiche software adottate da Google, Samsung e OnePlus, tre delle società più virtuose in questo particolare segmento se si considera soltanto il panorama Android.

A partire dalla nuova serie Mi 11T e Mi 11T Pro – il cui debutto, lo ricordiamo, è programmato per il prossimo 15 settembre – Xiaomi offrirà tre generazioni di aggiornamenti al sistema operativo Android (le cosiddette major release) e quattro anni di aggiornamenti di sicurezza. Una mossa che pare strizzare l’occhio alle pressanti richieste della Germania, che solamente di recente ha espresso la volontà di spingere verso un maggior supporto software da parte delle aziende produttrici, contrastando conseguentemente il fenomeno dell’obsolescenza programmata.

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A beneficiarne saranno (per ora) Mi 11T e Mi 11T Pro

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Mi 11T e Mi 11T Pro saranno per il momento gli unici smartphone Xiaomi ad accogliere tre major release (AdobeStock)

Quella di Xiaomi, ad ogni buon conto, non appare una decisione generalizzata e retroattiva. Se Xiaomi Mi 11T e Mi 11T Pro saranno infatti i primi a potersi fregiare della rinnovata politica degli aggiornamenti di sistema – fattore, quest’ultimo, che potrebbe anche indirettamente far da incentivo nelle vendite – non si può dire la stessa cosa per la moltitudine di dispositivi già in commercio. Probabile che tale decisione possa essere estesa nel prosieguo all’intera gamma flagship Mi 11, mentre appare invece scontata una sua riproposizione a beneficio del prossimo top di gamma dell’azienda, vale a dire Mi 12. E per tutti gli altri? Non è ancora dato sapere, ma le speranze sono ad oggi ridotte al lumicino.

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E’ probabile che la mossa di Xiaomi possa replicare più da vicino quella di OnePlus, che lo scorso luglio ha ufficializzato il ritorno delle tre major release per i suoi prodotti di punta, dopo l’assenza “ingiustificata” con la serie OnePlus 7. A conti fatti, l’ex startup inglobata adesso in Oppo è l’unica ad offrire sui suoi flagship tre generazioni di aggiornamenti di Android, mentre la serie Nord (più improntata sul rapporto qualità-prezzo) deve accontentarsi di due major release, come per la quasi totalità degli smartphone animati dal “robottino verde”. E Xiaomi potrebbe in fondo fare la stessa cosa, differenziando – sia per hardware che per supporto software – i suoi “gioielli” dai prodotti più economici.

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