Telegram diventa un’arma per l’Ucraina: cosa sta succedendo

È il governo ucraino ad essere sceso in prima linea, creando un chatbot tramite Telegram per consentire agli utenti di segnalare avvistamenti di truppe russe

Stiamo vivendo uno dei periodi storici più drammatici e delicati del passato recente. La guerra in Ucraina continua e, nonostante i tentativi per arrivare ad un accordo di pace, al momento pare che la tregua sia ancora lontana. Milioni i cittadini ucraini che hanno abbandonato le proprie case, per scappare verso territori più sicuri.

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Il governo ucraino ha dato vita ad un chatbot su Telegram per la segnalazione di eventuali truppe russe avvistate (Unsplash)

Intanto, il governo colpito sta lavorando in prima linea per la salvaguardia di chi ha deciso di non abbandonare il proprio Paese. Nei giorni scorsi, è stato creato un chatbot tramite l’app di messaggistica Telegram. Il suo scopo? Dare la possibilità agli utenti di segnalare avvistamenti di truppe russe all’esercito.

Telegram, tutti i dettagli sul bot creato dal governo ucraino

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Ecco tutti i dettagli su cosa sta succedendo e su come sfruttare al meglio lo strumento (Adobe Stock)

Si chiama “eVororog” o “eBopor”, tradotto come “e-Enemy”, ed è il bot creato direttamente dal governo ucraino su Telegram. È stato il Ministero della Trasformazione Digitale a lavorarci, con l’obiettivo di dare ai cittadini un’arma di difesa in più. In caso di avvistamento di truppe russe, infatti, l’idea è quella di sfruttare il sistema per mandare segnalazioni in tempo reale e permettere all’esercito dell’Ucraina di intervenire in tempi celeri.

Stando a quanto riferisce Ukrainian News, è stato lo stesso primo ministro Mikhail Fedorov a parlarne sul suo canale Telegram e a fornire tutti i dettagli ai suoi follower. “La principale differenza rispetto agli altri bot è l’autorizzazione attraverso l’applicazione ‘Diya’. Questo è necessario per raccogliere informazioni migliori e in modo che i sabotatori non possono inviare spam a foto o video falsile sue parole. 

Dopo aver ottenuto l’autorizzazione a pubblicare nel chatbot, si possono inserire tutti i dettagli del caso. E dunque di che truppe si tratta, se ci sono carri armati, eventuali posizioni esatte o foto e video da inviare e così via. Stando ad alcune fonti su Twitter, già oltre 16.000 persone hanno visitato il bot.

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