Apple fa collezione di multe. E preferisce pagare piuttosto che adeguarsi alla legge

Non è la prima, e probabilmente non sarà l’ultimo. Il colosso di Cupertino preferisce collezionare multe piuttosto che rispettare le ferree norme dell’Authority for Consumers and Markets. L’ACM non ha accettato l’ultima “scorciatoia” di Apple, così arriveranno altri cinque milioni di euro da pagare.

Il motivo è sempre lo stesso, come ha anticipato la Reuters: la pesante sanzione in arrivo va identificata nel mancato rispetto nell’ordine di aprire il suo App Store a forme rivali di pagamento per app di appuntamenti nei Paesi Bassi. L’antitrust olandese non ha fatto nessuno sconto al gigante tecnologico californiano.

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Apple, arrivano multe in quantità – Adobe Stock

Il produttore di iPhone ha già accumulato 45 milioni di euro, circa 50 milioni di dollari di sanzioni fino ad oggi, in quanto l’Authority for Consumers and Markets non ne vuol sapere di scendere a patti con Apple: l’ultima multa era stata stabilita già a gennaio, con quest’ultima siamo a nove.

Apple ci prova (ancora), ma Authority for Consumers and Markets non fa sconti

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Apple – Adobe Stock

L’azienda statunitense con a capo Tim Cook ci ha provato anche stavolta, presentando una nuova proposta all’ACM nel tentativo di fermare l’emorragia di sanzioni, piuttosto che adeguarsi. Tutto inutile. “L’offerta non è pienamente conforme al suo ordine” ha spiegato un funzionario del watchdog olandese, direttamente alla Reuters. Le sanzioni successive una volta che la sanzione totale raggiunge i 50 milioni di euro potrebbero essere più elevate secondo le regole di ACM.

Apple, che richiede agli sviluppatori di utilizzare il suo sistema e di pagare commissioni del 15-30% sugli acquisti di beni digitali, si sente sotto il controllo normativo in tutto il mondo, ma non ne vuole sapere di cambiare il suo modus operandi. Anche stavolta nessun commento dopo l’ennesimo no.

Una storia che ormai di trascina almeno da tre anni. Nel 2019, prima dell’avvento della pandemia da Coronavirus, è stata avviata un’indagine di ACM sul fatto che le pratiche di Apple costituissero un abuso di posizione dominante sul mercato. Successivamente è stata ridotta la portata per concentrarsi principalmente sulle app del mercato degli appuntamenti, incluso il proprietario di Tinder Match Group Inc (MTCH.O).

ACM è sempre stata irremovibile sulle sue norme, afferma che Apple abusa del suo dominio sul mercato e le ha ordinato di cambiare questa pratica. Apple ha sempre rispedito al mittente le accuse di abusi di mercato, continuando imperterrito nella sua strategie. Neanche nove multe sono servite a cambiare atteggiamento.

In base alle nuove rigide regole concordate la scorsa settimana tra la Commissione Europea, i governi dell’UE e i legislatori dell’UE, Apple dovrà aprire il suo App Store una volta che la legislazione entrerà in vigore a ottobre. Chissà se si adeguerà, stavolta, o preferirà continuare a fare collezione di sanzioni.

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