Rivoluzione Digitale Terrestre, l’intoppo: canali introvabili o per niente performanti

Chissà se verrà rispettata la tabella di marcia. Chissà davvero se a cavallo fra il 2022 e l’inizio del 2023 la rivoluzione del digitale terrestre di nuova generazione, potrà dirsi complicata, senza stare a risintonizzare ogni volta che esce una notizia.

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Digitale terrestre – Adobe Stock

A fine giugno tutte le regioni d’Italia sono passate alla nuova codifica, anche se non del tutto completata, visto che, per esempio, i canali principi di RAI e Mediaset sono ancora visibili – a tempo determinato – nel vecchio modo.

Il problema è che si sono state tantissime segnalazioni di cittadini perplessi e scontenti, perché certi canali sono introvabili, altri si vedono malissimo. Partendo dal presupposto che era quasi inevitabile, visto questo passaggio per così dire, ibrido, magari ci si aspettava meno problemi.

Amplificatore di segnale, la soluzione a poco prezzo

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Amplificatore di segnale – Adobe Stock

Ad oggi chi ne sta risentendo di più delle operazioni di refarming del digitale terrestre di seconda generazione, sono le cosiddette zone bianche, quelle con meno densità di popolazione che stanno pagando il rilascio delle 700Mh.

Il problema diventa importante nel momento in cui città come Roma e Bari sembrano avere dei disagi, evidenziati da cittadini che non vedono più i canali RAI, un servizio che si paga, sul piede di guerra: c’è chi, sollecitato anche da varie associazioni, minaccia una diffida al canone (o un rimborso) nel caso si continui a non vedere i canali RAI.

In questa situazione ancora non del tutto definita, difficile capire con precisione cosa c’è che non va, il problema più grave. La prima cosa che viene in mente sui canali introvabili è un segnale debole. Se così fosse, meglio fare una verifica per capire se c’è da comprare un amplificatore di segnale.

In questo caso, fra le tante opzioni, c’è la sicurezza AMP 20 di Meliconi, un amplificatore di segnale per interni a due vie: migliora il segnale in caso di disturbi o di interferenze ambientali (altra possibile causa), Amplifica i segnali più di 10 volte, ne migliora la qualità in caso di un segnale troppo debole in ingresso e anche in caso di disturbi dovuti all’eccessiva lunghezza dei collegamenti. E’ l’ideale anche per distribuire il segnale amplificato a due apparecchi distinti. Alimentazione diretta a 220V. Facile da installare, garanzia biennale, pronto all’uso. E anche economico visto che si trova a venticinque euro.

Con AMP 20 di Meliconi (ma ce ne sono dei più disparati tipi), i canali introvabili usciranno fuori, se non fosse che l’apparecchio include un filtro LTE, la tecnologia degli smartphone che solitamente può creare interferenza con la ricezione dei canali. Altrimenti bisogna aspettare che si sistemino le cose. In fretta, magari.

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