AirTag utilizzati per “fiutare” le auto di lusso: è quanto sta accadendo da ormai due mesi in Canada, ma il problema potrebbe estendersi a macchia d’olio anche in altri territori
Non è la prima volta che vi raccontiamo dell’utilizzo distorto degli AirTag, i piccoli tracker a buon mercato congegnati da Apple per rintracciare oggetti di vario genere grazie alle potenzialità del ricco ecosistema “Dov’è”. E così, dopo la sfida all’ultimo secondo al ladro di bici, i dispositivi tascabili del gigante di Cupertino si sono trasformati in astuto (seppure abusivo) metodo per mettere le mani sulle auto di lusso.
È quanto sta avvenendo negli ultimi due mesi in Canada, dove diversi malfattori hanno escogitato un modo per sfruttare la tecnologia di Apple e localizzare la posizione della costosa autovettura di proprietà del malcapitato utente. Secondo quanto diffuso di recente dalla York Regional Police, sarebbero già cinque i furti d’auto realizzati grazie alle “potenzialità” degli AirTag e non si esclude che dietro al mandante possa celarsi un’unica firma.
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AirTag nascosti per tracciare le auto di lusso
![AirTag furto auto di lusso](https://www.cellulari.it/wp-content/uploads/2021/12/AirTag-Apple-04122021-cellulari.it_.jpg)
Il metodo congegnato dai criminali consiste nel posizionamento “strategico” dei piccoli tracker di Apple in luoghi apparentemente insospettabili, come nel tappo del carburante o nel gancio di traino della fiammante automobile presa di mira, nella maggior parte dei casi parcheggiata in luoghi pubblici o in parcheggi. La vettura viene in questo modo costantemente localizzata dal ladro, che poi entra in azione riducendo al minimo il rischio di essere scoperto.
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La York Regional Police prevede che in futuro saranno ancora maggiori i furti d’auto tramite AirTag, per un problema che potrebbe anche estendersi al di fuori degli attuali confini americani. Al fine di scongiurare ulteriori fenomeni abusivi, la polizia ha incoraggiato i proprietari delle automobili di lusso a parcheggiare il proprio veicolo in un garage chiuso e, laddove possibile, procedere con ispezioni regolari al fine di cercare eventuali localizzatori, soprattutto in presenza di notifiche AirTag sconosciute.