Parler torna online: “Da noi la libertà di parola”

Parler torna online, la famosissima piattaforma online che è stata chiusa diverse settimane fa ora ritorna funzionante.

Parler
Parler riapre e promette di retare (screenshot)

Parler è una delle piattaforme più dibattute e discusse del momento, con tantissime persone che hanno certamente delle opinioni molto forti sull’argomento. Infatti parliamo di un portale che è senza dubbio è molto divisivo. Infatti si tratta di una piattaforma che polarizza e anche parecchio l’opinione pubblica. C’è infatti chi apprezza questa piattaforma e ne fa uso. Soprattutto i gruppi di razzisti e suprematisti bianchi, che attraverso questo tipo di piattaforma trovano lo spazio e il luogo adatto per parlare della propria visione del mondo. Che spesso collima con la necessità di riportare alla Casa Bianca l’ex presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump, per alcuni una vera e propria divinità, bastone di resistenza contro i mali del mondo. Per altri invece questo tipo di piattaforma non fa altro che aumentare l’odio che c’è in questo momento di tensioni e di caos. Intanto però Parler ha riaperto.

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Parler torna online per difendere la libertà di parola

Donald Trump
L’ex presidente degli USA Donald Trump (screenshot)

Chiuso dopo l’assalto al Campidoglio di gennaio, Parler stava cercando casa da diverse settimane. La piattaforma, a causa dell’odio che vi ci scorre, è stata attaccata da tutti i lati, tanto da essere chiusa da coloro che detenevano i server dove albergava, nello specifico Google e Amazon. Ora però ha riaperto e ha deciso di alzare la voce ancora di più contro quella censura e quell’odio che, a detta dei suoi membri, la colpiscono. A dirigere ora la piattaforma è Mark Meckler, che ha affermato come la piattaforma sia un modo per resistere al dilagante attacco alla libertà di parola.

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“Diventeremo la principale piattaforma social dedicata alla libertà di parola, alla privacy e al dialogo civile”, ha affermato il CEO della piattaforma. Pertanto la piattaforma si mette un’altra volta come un portale in cui si cerca di avere la libertà di espressione. Per ora non tutti possono accedere, soltanto un numero ristretto di persone. Col tempo poi le cose torneranno come prima, promette Meckler.

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