Novità D.L. Infrastrutture: come cambiano le norme sull’uso dello smartphone alla guida

Tra le novità del D.L Infrastrutture figura un richiamo alle sanzioni contro l’uso dello smartphone alla guida. Le novità tra conferme e punti criticati

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Le nuove regole contro l’uso dello smartphone alla guida (Unsplash)

Il Decreto Legge Infrastrutture n. 121/2021 ha introdotto importanti novità all’interno del Codice della Strada, focalizzando tra gli altri l’attenzione sul tema dell’utilizzo dello uno smartphone alla guida. Il voto favorevole espresso dal Senato sull’atto normativo ha chiuso infatti un percorso che porterà adesso alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e, soltanto da quel momento, all’effettiva entrata in vigore della novella legislativa. Vediamo nel frattempo le novità principali.

Come preannunciato all’inizio, il D.L. Infrastrutture ha voluto toccare l’argomento del telefonino in auto, ma senza pur tuttavia calcare la mano. Le modifiche al Codice della Strada sul punto vengono infatti “ammorbidite” rispetto a quanto invece paventato all’inizio, limitandosi ad un ampliamento dell’elenco di dispositivi vietati senza l’ausilio di viva voce o auricolare: troviamo adesso “smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino l’allontanamento delle mani dal volante, anche solo per via temporanea“.

L’inasprimento consiste dunque nell’estendere il divieto d’uso dei dispositivi elettronici alla guida ad un ventaglio assai più ampio rispetto al circoscritto (e vetusto) richiamo al telefonino. In caso di violazione, i trasgressori dovranno perciò far fronte a sanzioni amministrative comprese tra i 165 euro e i 661 euro con aumento in caso di recidiva, ai quali andrà ad assommarsi anche la decurtazione da 5 a 10 punti sulla patente.

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D.L. Infrastrutture, novità anche sull’uso dei monopattini elettrici

Non con senza polemiche, non trova invece sbocco il paventato e deciso inasprimento delle multe (range compreso tra 422 e 1.697 euro) e neppure l’auspicata sospensione della patente da 7 giorni a due mesi. “La riforma non tocca i nervi sensibili della sicurezza” è il monito critico di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps.

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Volendo invece a uno sguardo più ampio, il Decreto Legge Infrastrutture n. 121/2021 ha invece il pregio di adottare una stretta con riguardo ai monopattini. A partire dal primo luglio dell’anno prossimo, dovranno infatti essere provvisti di frecce e degli indicatori di freno su entrambe le ruote, determinandosi peraltro una riduzione della velocità massima (da 25 a 20 km/h), che nelle aree pedonali arriva fino a un massimo di 5 km/h.

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