Neuroscienza a portata di mano: l’ultima frontiera

Come fosse uno scambio osmotico, caratterizzato da una reciproca influenza o scambio fra individui o elementi diversi. Neuroscienza a portata di mano, insomma: dal calore del corpo si genererebbe energia elettrica, immagazzinata in un dispositivo malleabile e applicabile direttamente alla pelle. Il dispositivo flessibile applicabile su pelle che crea energia elettrica da calore del corpo è stato sviluppato da un team di ricercatori del Korea Institute of Science and Technology, un istituto di ricerca multidisciplinare situato a Seoul.

Neuroscienza (Adobe Stock)
Neuroscienza (Adobe Stock)

Il dispositivo termoelettrico in questione usa la differenza di temperatura tra le estremità dello stesso materiale per creare elettricità, convertendo energia termica in energia elettrica, per qualsiasi scopo. Una delle grandi novità è proprio il passaggio dalla rigidità di un dispositivi, a un altro molto pieghevole

Neuroscienza a portata di mano: la ricerca del KIST

Guanto con sensori (Adobe Stock)
Guanto con sensori (Adobe Stock)

Questa ricerca ha dimostrato che è possibile far funzionare i dispositivi indossabili reali come i guanti con sensori ad alta temperatura utilizzando fonti di calore esterne”. Seungjun Chung, uno dei ricercatori del KIST, spiega così il lavoro svolto dal team sudcoreano. “Andando avanti, svilupperemo una piattaforma termoelettrica flessibile che può far funzionare i dispositivi indossabili solo con temperatura corporea”.

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La ricerca del KIST ha portato alla creazione di un dispositivo termoelettrico flessibile che massimizza non solo l’efficienza data dal trasferimento del calore, ma anche la flessibilità del materiale stesso. Con prestazioni elevate. I ricercatori hanno usato un materiale inorganico collegato ad un substrato elastico fatto da nanofili di argento, strutture quasi unidimensionale di semiconduttore o metallo, di forma cilindrica o poliedrica, la cui sezione ha dimensioni nanometriche.

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Una ricerca che conferma l’importanza delle nanostrutture, considerate nell’ultimo decennio promettenti, come componenti di base di molti tipi di dispositivi elettronici. La conferma della validità della neuroscienza arriva proprio dai ricercatori del KIST, capaci di creare un dispositivo non sono estremamente flessibile, ma che può essere utilizzato sulla pelle umana, che vanta anche un eccellente conduttività termica grazie a delle particelle metalliche opportunamente inserite nel substrato estensibile. Sulla pelle umana, infatti, il dispositivo riesce a generare 7μW/cm2.

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