MediaWorld nella morsa degli hacker: le maxi-richieste e i disagi patiti dagli utenti

MediaWorld subisce un grave attacco ransomware e le cifre per il riscatto sono certamente monstre, considerato anche l’avvicinarsi del Black Friday. Segnalati rallentamenti e disagi in Italia

MediaWorld attacco ransomware
L’attacco ransomware subito dalla società madre del gruppo MediaWorld (AdobeStock)

Gli hacker allungano la mano verso MediaWorld, con conseguenze impattanti nella produttività lavorativa della rinomata catena di elettronica: computer bloccati e impossibilità di offrire ai consumatori alcuni servizi, come ritiri e resi. Secondo alcune informazioni trapelate nelle scorse ore da alcune pubblicazioni olandesi, pare che la società controllante MediaMarkt abbia subìto un grave attacco ransomware tra il 7 e l’8 novembre, determinando l’attivazione di alcune misure rese giocoforza necessarie: PC da tenere tassativamente spenti, cavi di rete disconnessi e registratori di cassa e scanner rimossi prontamente dai server. E gli effetti stanno propagandosi a macchia d’olio anche sul nostro territorio, interessando appunto la divisione italiana della compagine attiva nel settore dell’elettronica di consumo.

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Che cos’è un attacco ransomware

MediaWorld attacco ransomware
MediaWorld subisce un attacco ransomware (AdobeStock)

Come riportato dal Corriere della Sera, il direttore di un punto vendita MediaWorld di Milano avrebbe infatti testimoniato l’impossibilità di offrire ai clienti regolare servizio, a causa dei continui blocchi e rallentamenti che si protraggono da ormai quattro giorni.

Non è la prima volta che parliamo di attacchi ransomware e MediaWorld è soltanto l’ultima a finire, suo malgrado, nelle morse degli hacker: pensiamo, ad esempio, a quanto accaduto all’altrettanto rinomata San Carlo e prima ancora alla Regione Lombardia. Se il modus operandi è lo stesso, diverso sembra invece il gruppo di malintenzionati associato all’ennesimo blitz destinato a squarciare ogni barriera protettiva: secondo alcune ricostruzioni, protagonisti dell’attacco ransomware sarebbe un sodalizio conosciuto sotto il nome di “Hive“, già finito agli onori della cronaca per aver mietuto altre vittime illustri, tra cui alcuni ospedali presenti negli Stati Uniti.

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Come abbiamo avuto modo di specificare in precedenti articoli, il ransomware è un particolare attacco che prende di mira e aggredisce i dispositivi elettronici, impedendo l’accesso e assumendo il controllo dei dati: per ripristinare la situazione viene chiesto alla vittima la corresponsione di un riscatto, di solito proporzionare al volume d’affari della società o gruppo bersaglio. Nel caso di MediaMarkt, il pagamento è piuttosto salato: 50 milioni di dollari da pagare in criptovaluta, dettaglio quest’ultimo che, a giudizio di alcune fonti, potrebbe rimandare a controverse operazioni di riciclaggio al vaglio dei cybercriminali.

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