La Polizia Postale lancia l’allarme | Il problema sembra inarrestabile

Allarme rosso dalla Polizia Postale, preoccupata per l’aumento delle truffe che vengono perpetrate online soprattutto attraverso i telefonini. Si tratta di pratiche criminali i cui nomi sono ormai noti a tutti, tanto se ne sente parlare. Ma come è possibile proteggersi?

Phishing, vishing, smishing: sono solo alcune delle varie e variegate truffe online che i cybercriminali amano mettere in atto per rubare soldi, dati, informazioni, e chi più ne ha più ne metta, a poveri malcapitati utenti che si accorgono solo troppo tardi di essere stati truffati.

Vishing - Cellulari.it 20220831
Pericolo vishing in aumento – Cellulari.it

Ma il dato più preoccupante non tanto è l’aumento tout-court delle truffe online, quanto il fatto che sempre più spesso le vittime di queste pratiche malevole sono proprio i giovani, ammaliati da promesse di facili guadagni ad esempio, o di fantomatici sconti su prodotti di vario genere.

Ecco perché aumentano così tanto le truffe online

Il problema grosso dell’aumento delle truffe online riguarda la fiducia: sempre più spesso le persone che ne vengono colpite si fidano ciecamente (ahiloro) di quanto viene loro detto da questi cybercriminali a caccia di soldi e dati personali.

Truffa - Cellulari.it 20220831
Truffe online in aumento esponenziale – Cellulari.it

Per quanto riguarda i giovani, è stimato che le truffe che fanno cadere in fallo i ragazzi sono quelle a tema trading: promettono facili guadagni grazie a questa nuova pratica che sembra foriera di grandi guadagni ed invece, in mano a persone che non hanno buone intenzioni, sono solo un modo per succhiare via soldi.

C’è poi la tecnica del keylogger: si tratta di uno speciale software che registra i dati dell’utente mentre questo li digita online. Ovviamente, prima di arrivare al sito fake, l’hacker ha messo in pratica un’altra delle tecniche di truffa sopra menzionate, ed è una pratica molto subdola perché se anche l’utente si accorgesse che c’è qualcosa che non va e annullasse l’operazione, comunque tutto quello che ha digitato rimane nella memoria del keylogger.

«Nell’ultimo periodo abbiamo notato un incremento significativo. Il trading online è un canale strutturato e legale, ma nelle sue pieghe si nascondono le insidie: raccogliamo un numero crescente di denunce. Le persone, probabilmente abbagliate da pubblicità di tutti i tipi che promettono belle opportunità, si affidano a questi trader, investendo magari in criptovalute o mercati invitanti»: così Michele Attolico della Polizia Postale di Bergamo, il quale ha dato anche suggerimenti su come proteggersi.

Sicuramente, secondo Attolico, bisogna scegliere delle password molto forti e difficili da indovinare, che non siano riconducibili a qualsivoglia dato relativo all’utente, cercare di non farsi irretire da proposte che provengono da siti e persone che non si conoscono e dotarsi di un buon antivirus, uno strumento che mai come oggi è diventato indispensabile.

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