Huawei pronta a rivoluzione le fotocamere dei suoi smartphone prendendo in prestito un’idea di Samsung

Come confermato da una domanda di brevetto, i prossimi smartphone Huawei potrebbero sfoggiare novità interessanti nel comparto fotografico.

Huawei fotocamera smartphone apertura variabile
Huawei continua a insistere sulle fotocamere (Screenshot YouTube)

Huawei ha investito molto sul comparto fotografico dei suoi smartphone e i risultati conquistati nell’ultimo periodo hanno certamente ricompensato gli sforzi profusi sul punto dall’azienda. Eppure, potrebbe esserci ancora spazio per ulteriori e tangibili miglioramenti. Non si tratta stavolta di utilizzare componentistiche hardware aggiornate o sensori maggiormente sofisticati, ma di un accorgimento – in verità non propriamente nuovo nel panorama mobile – destinato ad accrescere la qualità degli scatti in notturna.

In rete è apparsa infatti la notizia di una domanda di brevetto depositata da Huawei presso la World Intellectual Property Organization (WIPO) ed avente ad oggetto una fotocamera ad apertura variabile. La stessa tecnologia, per inciso, sulle quali si basano le fotocamere digitali e ripresa per la prima volta da Samsung ai tempi di Galaxy S9. Ma se l’esperimento del gigante di Seoul non ha avuto un seguito, complice anche la scarsa incisività nel migliorare le fotografie, Huawei potrebbe invece riproporlo sui propri smartphone.

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I prossimi smartphone Huawei saranno dotati di fotocamera con apertura variabile?

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La fotocamera ad apertura variabile arriverà sui prossimi Huawei P60? (Screenshot YouTube)

Come spiegato da Let’s Go Digital, l’apertura del diaframma sarà resa possibile mediante l’utilizzo di sei lamelle in grado di scorrere l’una sull’altra. Volendo fare un paragone, Samsung ha utilizzato otto lamelle sul suo Galaxy S9 al fine di controllare l’esposizione e la profondità di campo.

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L’apertura del diaframma dovrebbe consentire – quantomeno teoricamente – un miglioramento della qualità degli scatti, regolando in modo più preciso la quantità di luce che colpisce il sensore fotografico. I risultati ottenuti da Samsung non hanno fatto gridare al miracolo, ma chissà che Huawei non riesca invece a raggiungere la perfezione. E non ci stupiremmo se il colosso cinese porti tale tecnologia su tutti i tipi di sensori installati nei suoi dispositivi, coinvolgendo perciò non soltanto la fotocamera principale, ma anche quella ultra-grandangolare e teleobiettivo.

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