Huawei consentirà ad altri produttori l’uso di HarmonyOS

Huawei tenta una contromossa per uscire dall’accerchiamento americano ed offre anche ad altri produttori esterni il proprio sistema operativo HarmonyOS.

La vicenda è nota. Il ban degli Stati Uniti a Huawei rischiava di mettere in crisi il colosso cinese, che è corso ai ripari creando da zero un nuovo sistema operativo per i proprio smartphone. Ora che la situazione sembra essersi stabilizzata Huawei parte al contrattacco mettendo di fatto in gioco un terzo sistema operativo che si affianca a Android di Google e iOS di Apple.

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harmonyOS (Huawei)
harmonyOS (Huawei)

Huawei, la conferma arriva dal presidente Guo Ping

A confermare il cambio di strategia, da difensiva a offensiva, è stato il presidente del gruppo, Guo Ping. L’annuncio è stato fatto sicuramente per tranquillizzare gli investitori in primis, ma anche i milioni di clienti che utilizzano gli smartphone Huawei: il futuro è garantito e senza nubi all’orizzonte.

HarmonyOS, dopo un avvio zoppicante e i diversi bug riscontrati, sta maturando e soprattutto viene considerato dalla casa madre, come potenzialmente utilizzabile da chiunque. Sia HarmonyOS che gli HMS, come AppGallery, saranno concessi in licenza ad altri produttori di cellulari, per accrescerne l’utilizzo.

Tutto il processo di allargamento, per ora, è legato al territorio cinese, dove l’utiizzo è in forte crescita. Chiaramente a soffrirne di più sarebbe Android. C’è poi il problema hardware. Sembra che sia AMD che Intel, i due costruttori americani di chip, stiano ottenendo l’autorizzazione per fornire ancora il produttore cinese che comunque guarda ad altri orizzonti, come il miglioramento delle reti e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Anche per i network però sono emersi problemi in vari zone del mondo, tra cui l’Europa, dove la sicurezza per la gestione delle informazioni sta divenendo un fattore determinante per gestire i rapporti con gli Stati Uniti e la Cina.

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