Huawei: cessione o non cessione della top gamma “P” e “Mate”? That is the question.

Indiscrezioni e smentita, due in uno. Occhi puntati su Huawei, la società cinese impegnata nello sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti, di sistemi e di soluzioni di rete e telecomunicazioni, fondata nel 1987 da Ren Zhengfei.

Sede della Huawei (Adobe Stock)
Sede della Huawei (Adobe Stock)

Il colosso cinese, capace di tirar su un fatturato di circa 27.5 miliardi di € al cambio, con una crescita del 3.7% su base annua nel Q3 del 2020, aveva dato il via a una trattativa per cedere il brand degli smartphone serie “P” e “Mate”, punte di diamante di Huawei.

Lo rivela la Reuters, che cita fonti a conoscenza del negoziato: la trattativa per il momento sarebbe nella fase del “pour parler”, ma se i colloqui andassero in porto si potrebbe ipotizzare perfino perfino l’uscita del colosso cinese dal business degli smartphone di fascia alta. Huawei avrebbe pensato alla cessione dei brand “P” e “Mate”, due marchi molto apprezzati dai clienti, capaci di fruttare 39,7 miliardi di dollari, solo tra il terzo trimestre del 2019 e il terzo trimestre del 2020.

Huawei, la smentita dell’indiscrezione. Ma…

Huawei (Pixabay)
Huawei (Pixabay)

Le indiscrezioni ci sono. Da più parti. Così esce allo scoperto per spegnere i rumors provenienti da più parti. “Huawei ha appreso che stanno circolando voci infondate riguardo la possibile vendita dei propri brand di smartphone top di gamma”.

LEGGI ANCHE >>> Niente iOS 15 su iPhone 6s, iPhone 6s Plus ed iPhone SE

Così lo statement ufficiale in merito alle indiscrezioni: “Huawei non ha alcun piano di questo tipo e resta pienamente impegnata sul business degli smartphone, continuando a offrire prodotti dall’elevata esperienza d’uso e caratura ai clienti di tutto il mondo”.

Anche un portavoce di Huawei ha smentito l’idea di cedere la gamma Mate e P. Così come il governo di Shangai che ha fatto spallucce e ha confermato di non essere a conoscenza di nessuna trattativa in corso.

LEGGI ANCHE >>> Digitale Terrestre, il week end ha portato novità in molte regioni

Tante smentite, ma la situazione politica negli States non promette nulla di buono. Se fossero vere le indiscrezioni rivelate dalla Reuters, vorrebbe dire che Huawei non crede affatto che la nuova amministrazione Biden riveda le restrizioni alle fornitura imposte a Huawei da maggio 2019, su tutti la possibilità di utilizzare i Google mobile services (Gms) fondamentali per usare Gmail, Maps, Drive e innumerevoli altre applicazioni.

I comunicati ufficiali di Huawei non convincono del tutto, insomma. Da qui il susseguirsi di indiscrezioni, che insinuano il dubbio amletico: vendita o non vendita della top gamma “P” e “Mate”, that is the question.

Impostazioni privacy