Google investe sulla smart home immaginando sei dispositivi innovativi

Google immagina i dispositivi della smart home del futuro svelando sei idee di prodotti ognuna rimandanti a vari segnali sensoriali

Abbiamo detto a più riprese che quello della smart home è uno dei settori maggiormente in espansione e con interessanti prospettive di crescita e non sorprende che i colossi della tecnologia stiano lavorando a soluzioni che possano rivoluzionare il mercato. Un po’, tanto per intenderci, come gli smartphone pieghevoli su cui diverse aziende – Samsung in prima fila – hanno ormai catalizzato l’attenzione (e in futuro lo farà anche Apple).

Tra i progetti più interessanti legati alla smart home può citarsi sicuramente “Little Signals” di Google, un esperimento che il gigante di Mountain View ha ideato in stretta affinità con i concetti di ambient computing (in cui campeggia il legame servente e subordinato tra tecnologia e utenti, dove i secondi non devono “subire” i primi ma anzi valorizzare le scoperte e i dispositivi elettronici per migliorare la propria vita) e di benessere digitale.

Il progetto è molto semplice, quantomeno nella sua idea: la divisione Google Seed Studio e Map Project Office hanno infatti immaginato sei diverse interazioni con i dispositivi hardware facenti parte della smart home. Questo modo nuovo e innovativo di rapportarsi ai prodotti permetterà di eliminare la presenza di schermi o suoni, basando l’utilizzo attraverso segnali sensoriali. Questi oggetti non esistono ancora trattandosi di meri esperimenti, ma rispecchieranno pienamente l’appartenenza al settore della smart home e quindi avranno un design gradevole, minimale e con i giusti paradigmi per poter fare anche da complemento d’arredo, seppur in “salsa” smart.

La smart home del futuro secondo la visione di Google

Attraverso questi segnali sensoriali, il dispositivo permetterà di comunicare con l’utente e quindi si potranno compiere le varie operazioni e le varie skills che oggi conosciamo – e a cui molti sono ormai abituati – con i prodotti tech della smart home. Ma quali sono questi segnali sensoriali?

Come detto prima, sono stati immaginati sei distinti metodi di approccio, ognuno corrispondente a un determinato oggetto, che riportiamo qui di seguito:

  • AIR: Tramite dei veri e propri “sbuffi” d’aria, sposta gli oggetti vicini replicando una sorta di effetto trascinamento, così da attrarre l’attenzione dell’utente nelle vicinanze;
  • BUTTON: La sua parte mobile permetterà di comunicare con l’utente, abbassandosi e alzandosi in presenza di notifiche ed emettendo un suono. La parte superiore potrà invece essere ruotata a destra e sinistra per ottenere maggiori o minori dettagli;
  • MOVEMENT: L’ingrediente segreto di questo oggetto è la presenza di alcuni pioli che rappresentano graficamente le informazioni. Quest’ultime possono poi funzionare in gruppo o singolarmente;
  • RHYTHM: Funziona grazie a suoni ambientali, le cui melodie dipenderanno dall’importanza e dall’urgenza della notifica. Passando sopra la mano all’oggetto, si attiverà in automatico la modalità non disturbare;
  • SHADOW: Questa è ancora più innovativa, in quanto si basa su ombre proiettate dalla testa verso la superficie dell’oggetto;
  • TAP: Posizionato in una superficie, l’oggetto sfrutta l’appoggio per creare suoni di notifica, variandone anche l’intensità in base all’oggetto.

 

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