Facebook: scovata una falla, possono accedere ai vostri profili facilmente

Nuovo allarme per tutti gli utenti che hanno un account attivo su Facebook. A causa di una falla, c’è il rischio che vi rubino i dati e trovino facilmente le vostre informazioni personali. Ecco cosa c’è da sapere

Al giorno d’oggi, bisogna stare molto attenti a ciò che si va a cliccare o a scaricare. Perché il rischio concreto è quello di andare incontro a possibili conseguenze molto gravi. Hacker e cybercriminali stanno infatti proseguendo con le loro campagne di phishing, malware, virus e tanto altro.

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A causa di una falla, i dati degli utenti di Facebook sono potenzialmente a rischio (Adobe Stock)

In particolare, l’obiettivo è quello di individuare eventuali falle nei sistemi dei servizi più utilizzati in assoluto. Così da potercisi “infilare” per poi rubare dati e altre informazioni sensibili alle potenziali vittime. È il caso di Facebook, con un bug che sta facendo preoccupare i milioni di utenti iscritti alla piattaforma.

Falla su Facebook, occhio ai vostri dati personali: sono a rischio

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Scovate ben 400 app pericolose, ecco come difendersi (Adobe Stock)

Ad aver pubblicato il preoccupante rapporto ci ha pensato la stessa Meta che, tramite il suo team di sicurezza ha pubblicato un rapporto nel quale viene spiegato in dettaglio a quali rischi potrebbero andare in contro gli utenti. Stando a quanto emerso, ci sono più di 400 app per dispositivi che, camuffate come strumenti all’apparenza innocui, provano a convincere gli utenti a condividere i propri dati di accesso a Facebook.

Grazie al lavoro svolto dall’équipe di sicurezza targata Meta, è stato scoperto che 355 delle app in questione erano presenti sul Play Store di Android. Solo 47 invece si trovavano all’interno dell’App Store di iOS. Sono tutte state rimosse prontamente sia da Apple che da Google, così da evitare ogni rischio. Entrando più nello specifico, oltre il 40% dei software infettati erano all’apparenza strumenti di fotoritocco. Le altre invece erano giochi, VPN e servizi di utilità aziendale.

A livello di meccanismo, invece, il tutto partiva con la creazione di app dannose mascherate. Una volta che la potenziale vittima aveva scaricato l’app, le veniva chiesto di creare un account tramite la funzione Accedi di Facebook. Inseriti i dati, il malware lavorava di nascosto e rubava le credenziali. Queste finivano quindi in mano agli hacker, in grado di accedere facilmente agli account per rubare informazioni utili. Ma non solo, perché i meno attenti usano le stesse credenziali per più profili, aumentando all’ennesima potenza i rischi.

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