Facebook lancia gli avatar nelle riunioni: scopriamo insieme Horizon Workrooms

Una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, tre dimensioni rappresentate da un avatar. O più semplicemente il Metaverso, un termine coniato da Neal Stephenson in Snow Crash a inizio degli favolosi Anni ’90, che Facebook riporta nel presente per un futuro migliore.

Facebook, Horizon Workrooms ultima frontiera (Adobe Stock)
Facebook, Horizon Workrooms ultima frontiera (Adobe Stock)

Il noto social del CEO Mark Zuckerberg ha lanciato Horizon Workrooms, il primo grande passo nel Metaverso, una realtà alternativa onnicomprensiva che fonde il mondo reale con l’immaginazione e i miglioramenti digitali. Il concetto di base passa in una videoconferenza con una webcam, nella quale i partecipanti utilizzano strumenti di realtà virtuale, come Oculus Quest 2 di Facebook, per incontrarsi in uno spazio di lavoro VR. Engadget, che ha avuto modo di testare il prerelease dell’app, rivela che l’esperienza reale è notevolmente impressionante. L’elaborazione spaziale dell’audio rende le voci dei colleghi più vicine, o più lontane, a seconda di quanto sei vicino l’uno all’altro nello spazio virtuale. C’è anche il solito fattore di immersione aggiunto VR, che è difficile da esprimere a chiunque non l’abbia sperimentato direttamente. Oltre a fornire le basi per una riunione virtuale, o per chattare, Horizon Workrooms di Facebook supporta le consuete funzionalità di teleconferenza: lavagne, condivisione dello schermo, chat per fare degli esempi.

Horizon Workrooms supporta fino a 50 persone per chiamata, 16 delle quali possono essere in piena VR

Metaverso Facebook, un avatar per le riunioni (Adobe Stock)
Metaverso Facebook, un avatar per le riunioni (Adobe Stock)

I partecipanti alla riunione possono disegnare a mano libera sulla propria scrivania, appuntare immagini dal proprio computer alla lavagna e contrassegnarle, con la possibilità anche di esportare un’immagine della lavagna stessa sul computer per un uso o una condivisione successiva.

LEGGI ANCHE >>> Apple al centro di una spy story: la vicenda che ha dell’incredibile

Ovviamente, Horizon Workrooms supporta il rilevamento della testa: se giri per guardare un collega o una lavagna, l’avatar si sposta con te. Ma la nuova idea di Facebook supporta anche il monitoraggio dei gesti senza controller, consentendo per esempio a un collega di dare a un altro un pollice in su o un pollice in giù, tra gli altri gesti. “I laboratori non utilizzeranno le tue conversazioni e i tuoi materiali di lavoro per informare gli annunci su Facebook – spiega il social statuitense in una nota – si sforza anche di limitare la quantità di dati che lasciano il tuo ufficio”.

LEGGI ANCHE >>> Netflix ci va giù pesante: migliaia di utenti rischiano il ban

Un’altra caratteristica offerta da Workrooms è una realtà mista a più livelli, che incorpora video passthrough dai sensori di Quest 2. Qui i partecipanti possono scegliere di guardare “attraverso” il visore VR per vedere un’immagine sgranata in scala di grigi di ciò che è nel mondo reale. Facebook assicura che né questo né le app di terze parti saranno autorizzate ad accedere, visualizzare o utilizzare immagini e video dal tuo ambiente reale per indirizzare gli annunci. Per coloro che non hanno la loro attrezzatura VR a portata di mano, o non vogliono usarla, si può utilizzare Horizon Workrooms con una webcam e un microfono standard, per presentarti su uno schermo televisivo virtuale all’interno dell’area di lavoro. Horizon Workrooms supporta fino a 50 persone per chiamata, 16 delle quali possono essere in piena VR. E’ il nuovo Metaverso di Facebook.

Impostazioni privacy