Facebook, epic fail: cestinata un’app che faceva rivivere gli anni ‘90

Era nata come uno strumento di creazione: comporre e condividere dei collage artistici utilizzando una combinazione di disegni a mano libera, testo, immagini e gif provenienti da Giphy. Già, era. La nostalgia canaglia non è musica per questi tempi, così l’app E.gg di Menlo Park che doveva far leva sul fattore nostalgia, appunto, per riproporre la creazione di blog in stile anni ’90, chiuderà a fine giugno da Facebook.

Facebook (Adobe Stock)
Facebook (Adobe Stock)

L’esperimento di una “nuova piattaforma per espressioni strane e meravigliose di chi sei e di ciò che ami” per dirla alla Jason Toff, Product Manager di Facebook nel giorno della sua presentazione nel novembre 2020, è fallito.

Facebook, E.gg nata male e finita peggio. Anche la leva sul fattore nostalgia non ha funzionato

Facebook mobile (Adobe Stock)
Facebook mobile (Adobe Stock)

Siamo davvero spiacenti di darvi questa brutta notizia”, ha scritto il team di E.gg nel suo annuncio. “Ci mancherà anche E.gg. Ci è piaciuto vedere tutti voi creare cose incredibili e vogliamo incoraggiarvi a continuare a rendere il mondo un posto stravagante e meraviglioso! Non smettete mai”. Il cestinamento del progetto, ritenuto un flop, è il più classico degli epic fail.

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I contenuti di E.gg potevano essere condivisi e tramite un url univoco mostrarli anche a persone non iscritte alla piattaforma, ma l’idea di Menlo Park, far leva sui mitici anni ’90, a quanto pare non ha funzionato.

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I primi giorni del Web hanno portato a una creatività subito strana e insolita, perché gli utenti stavano sperimentando ciò che era possibile: dalle GIF per bambini danzanti a scelte di caratteri orribili a sfondi di siti Web di cattivo gusto. E.gg, infatti, proprio come Tumblr, offriva ai suoi utenti una tela bianca su cui generare quello che volevano, ma le creazioni caotiche, con collegamenti multipli e gif un po’ naif, si è trasformato ben presto in un formato video troppo limitante.

Un’app nata male, sin dalla sua versione beta, accolta già con troppe lamentele da parte di artisti che sostenevano che E.gg stesse rubando il loro lavoro. E ancora: uno strumento aveva inserito le loro GIF senza autorizzazione o credito. Facebook riconobbe i problemi, notando che il motivo per cui l’app era ancora in una fase di beta testing, era per ottenere feedback sul tipo di problemi che doveva correggere, prima di andare in diretta. La società disse che avrebbe tenuto a bada l’espansione di E.gg fino a quando non avesse risolto questi problemi. Ci volle, inoltre, molto tempo per far funzionale il pulsante di “attribuzione” in basso a sinistra di ogni pagina.

Tutti quei problemi avuti nella versione beta si sono rivelati dei foschi presagi. E.gg è durata poco più di mezzo anno. I lavori creati in questi mesi potranno essere salvati come video ma, purtroppo, non tutte le creazioni del portale si sposano bene con il formato pensato per l’esportazione. Un’app nata male e finita peggio. Adiòs.

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