Digitale Terrestre: migliaia di televisori incompatibili | Il vostro potrebbe essere uno di questi

Il 2022 è stato l’anno in cui la rivoluzione del digitale terrestre ha portato due grandi, enormi novità. A marzo il passaggio all’MPEG-4, il nuovo standard per la codifica dell’audio e del video digitale sviluppati dall’ISO/IEC Moving Picture Experts Group. A giugno il completamento del refarming in tutte le regioni d’Italia, con il rilascio delle frequenze 700MHz per le nuove frequenze Sub 700MHz.

Come fare a capire se la nostra (smart) tv è pronta a entrare in una nuova era del digitale terrestre? Oppure cambiare la televisione, o il decoder. Ci sono delle oggettività. La prima su tutte è quella dell’anno di acquisto: per coloro che hanno comprato una (smart) tv dal 2017 in poi, il passaggio all’ormai famigerato DVB-T2 sarà completamente indolore. E per gli altri?

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DVB-T2 – Adobe Stock

Il modo più rapido capire se la nostra televisione è compatibile con il digitale terrestre di nuova generazione è la ri-sintonizzazione dei canali. Se al 100 o al 200 apparirà un riquadro bianco su sfondo blu con all’interno la scritta “Test HEVC Main10”, l’utente può tirare un ben sospiro di sollievo: la tv è compatibile con il DVb-T2 e non c’è bisogno di spendere soldi per cambiare il televisore. Viceversa, sì.

Alternative al digitale terrestre DVB-T2

Rottamare il televisore che non sarà mai e poi mai compatibile con il digitale terrestre di nuova generazione, è cosa buona e giusto. Con i contributi governativi di sicuro si potrà utilizzare il bonus da 50 euro, che potrebbe raddoppiare nel caso in cui c’è un ISEE molto basso, che non superi i ventimila euro annui.

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MPEG4 – Adobe Stock

In Italia esistono alternative al digitale terrestre DVB-T2 per continuare a seguire le trasmissioni televisive dei canali digitale terrestre utilizzati anche per la poca copertura di alcuni ripetitori terrestri. C’è la piattaforma satellitare gratuita Tivùsat (HD e/o 4K) oppure i servizi di streaming ufficiali degli editori televisivi: vedi RaiPlay, leggasi Mediaset Infinity, Discovery+, eccetera, eccetera. La terza via è quella di apparecchi televisivi dotati di connettività Internet che implementano lo standard d’interattività HbbTV, presente sui canali televisivi che dispongono del servizio.

Il nuovo standard del DVB-T2 migliora di molto la qualità della trasmissione video e incrementa la capacità trasmissiva a parità di banda. Un’operazione necessaria per una migliore digitalizzazione del paese. I nuovi canali proposti, oltre ai classici canali in HD, hanno anche una risoluzione in 4K. Dal 2023, si spera, dovremmo entrare in una nuova era, a patto che si risolvano le problematiche di quella vecchia.

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