DAZN cambia tutto, scende in campo Codacons

Si prevede polemica e tempesta su DAZN, che ha annunciato una modifica unilaterale ai contratti sottoscritti da suoi clienti a partire dalla metà di dicembre. Si parla infatti di un addio all’uso di due dispositivi in contemporanea con un solo account DAZN.

DAZN cambia le carte in tavola, insorge il Codacons(Adobe Stock)
DAZN cambia le carte in tavola, insorge il Codacons(Adobe Stock)

Si tratta per il momento di semplici indiscrezioni, ma il fatto che la piattaforma di streaming non abbia né confermato né negato la veridicità di tali rivelazioni, non fa ben sperare. Soprattutto, non fa stare tranquilli gli abbonati già attivi: sembra infatti che se le voci fossero confermate, anche i già clienti, oltre a quelli ancora da attivare, si vedrebbero togliere questa opzione dal piano.

Giusto e sacrosanto per i già clienti il diritto di recesso entro trenta giorni, ecco perché la decisione (eventualmente) di rendere effettiva questa modifica a metà dicembre. Già, parliamo proprio di diritto di recesso, dal momento che all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento, l’utilizzo del doppio device era incluso nella tariffa.

Doppio account “down”, DAZN cerca di aumentare gli abbonati

L'antitrust insorge contro DAZN (Adobe Stock)
L’antitrust insorge contro DAZN (Adobe Stock)

La nuova politica di cancellazione della cosiddetta “concurrency”, così si chiama la pratica di avere un account su più dispositivi, dipende dal fatto che DAZN vorrebbe cercare di aumentare gli abbonati alla sua piattaforma.

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Quindi non sarà più possibile per una persona accedere a due diversi dispositivi con lo stesso account, così come già ad esempio avviene con Sky, a patto però che i due dispositivi siano lontani. In sostanza, forse (e sottolineiamo forse) se i due dispositivi fossero nella stessa casa e quindi collegati alla stessa rete (quindi con identico IP), allora magari si potrebbe mantenere questa possibilità di sdoppiamento.

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Ma questa soluzione andrà bene agli abbonati? Probabilmente no. Un 20% degli attuali abbonati a DAZN infatti utilizza questa tipologia di accesso, probabilmente per abbattere i costi. Giusto e giustificabile, dal momento che lo split dei diritti per la Serie A e per i maggiori campionati e competizioni di calcio, italiano e internazionale, hanno costretto gli italiani ad abbonarsi a più piattaforme per poter vedere tutto un campionato.

Che poi, l’offerta prevede anche altri contenuti, è vero, ma lo è altrettanto il prezzo: 29,99 euro al mese, un prezzo che comprende anche contenuti che comprendono documentari, serie e prodotti Originals. Solo che l’offerta è stata presentata come “doppia”, proprio in riferimento all’utilizzo su due dispositivi e non solo uno.

«Con un’unica sottoscrizione, inoltre, Dazn praticamente si sdoppia: potrai guardare due contenuti — uguali o differenti — allo stesso momento e su due dispositivi diversi». Carta canta, e villan dorme. Più esplicito di così… insomma l’offerta non è in nessun modo opinabile e fraintendibile.

Allora come mai la decisione di DAZN? Di questo, la dirigenza della piattaforma non ha parlato. Ma è sceso in campo tutto il conquibus di associazioni, come Agcom e Antitrust, che sono state espressamente interpellate dal Codacons tramite un esposto per accertare la correttezza dell’operazione. «Se sarà confermata la decisione di DAZN di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali e bloccare l’accesso ai contenuti in contemporanea da due device, si potrebbe profilare un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora DAZN fa marcia indietro», spiega il Codacons.

«Modificare le regole del gioco – continua l’associazione a difesa dei consumatori – dopo che gli utenti hanno accettato le condizioni proposte dalla società e siglato gli abbonamenti potrebbe configurare una violazione delle norme civilistiche e del Codice del Consumo, con una conseguente lesione dei diritti dei consumatori».

 

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