Crisi BlackBerry: il governo canadese non salverà la società

Il Ministro dell'Industria canadese Jamese Mooreha fatto sapere che l'esecutivo non interverrà per mettere in sicurezza i conti di RIM Blackberry.

Come abbiamo visto ieri, RIM avrebbe deciso un nuovo taglio alla produzione di smartphone BB10, ennesimo segno di una situazione preoccupante che non riesce proprio a sbloccarsi. Tempi duri, quindi, per la società canadese, ancora più pesanti dopo le dichiarazioni del Ministro dell’Industria del paese James Moore: l’esponente del governo, infatti, ha fatto sapere che l’esecutivo non interverrà per mettere in sicurezza i conti della società.

 

Nonostante il rischio di un aumento della disoccupazione, quindi, Ottawa non crede che l’aiuto statale sia una mossa giusta per il salvataggio di BlackBerry. L’unica soluzione possibile per l’azienda, quindi, è la vendita ad un produttore più grande o al massimo ad un profondo rinnovamento e ridimensionamento del gruppo.

 

La scommessa BlackBerry 10, infatti, non sembra ottenere gli effetti sperati: senza dubbio la concorrenza è molto aggressiva e in certi aspetti troppo avanti rispetto allo stato attuale della piattaforma e dei prodotti BB, ma bisogna anche ammettere che, obbiettivamente, la società ci ha messo anche del suo.

 

Le parole del CEO Thorsten Heins dei mesi scorsi che negavano la crisi e la perdita di terreno, i ritardi enormi nel lancio del nuovo BB10 e del rinnovamento del sistema operativo e i costi spropositati degli ultimi modelli rispetto ai competitors (in certi casi davvero fuori mercato) hanno indebolito ulteriormente il gruppo, portandolo dritto alla situazione attuale. Qualche spiraglio di ripresa è possibile? Lo sapremo nei prossimi mesi.  

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