Carburante su Marte? Nessun problema con questo piano. E anche il viaggio di ritorno sarà più semplice

È in fase di studio un piano da parte della NASA a dir poco geniale. L’obiettivo? Creare carburante su Marte

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La NASA sta sviluppando un piano geniale per generare carburante su Marte (Adobe Stock)

Le novità nell’immenso campo dell’esplorazione spaziale non finiscono mai. La NASA in particolare sta compiendo passi da gigante, avendo nel suo programma l’esplorazione lunare e, ovviamente, quella su Marte. Proprio in tal senso, si sta lavorando a piani pensati ad hoc per facilitare tanto i viaggi d’andata quanto quelli di ritorno.

Uno dei problemi ancora da risolvere per ciò che riguarda un viaggio umano sul Pianeta Rosso è il ritorno. C’è un elemento che potrebbe fungere da ago per la bilancia: il carburante. Ad oggi, per tornare sulla Terra sono necessarie risorse che vanno trasferite su Marte già dall’andata. C’è però un piano geniale che la NASA sta sviluppando, per facilitare il tutto.

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Carburante su Marte, il piano della NASA

Marte (Adobe Stock)
L’idea sarebbe quella di partire da due microbi, fatti arrivare direttamente dalla Terra (Adobe Stock)

A tal proposito, è intervenuta la biologa Peralta-Yahya del Georgia Institute of Technology. “Hai bisogno di molta meno energia per il decollo su Marte. Un fattore che ci ha dato maggior flessibilità nel considerare diverse sostanze chimiche che non sono progettate per il lancio di razzi sulla Terra” le sue parole, alle quali sono seguite:Abbiamo iniziato a pensare a metodi diversi per sfruttare la gravità inferiore del pianeta e la mancanza di ossigeno per creare soluzioni che non sono rilevanti per i lanci sulla Terra“.

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L’idea è quella di produrre non solo metano e ossigeno liquido dalle risorse marziane, ma anche ossigeno in eccesso per gli astronauti. Il tutto spedendo due microbi su Marte: i cianobatteri e il batterio Escherichia coli. Questi due permetterebbero di fermentare zuccheri in un propellente per razzi, definito in gergo tecnico 2,3-butandiolo. Si arriverebbe così a generare carburante direttamente sul Pianeta Rosso, facilitando anche il viaggio di ritorno degli astronauti verso la Terra.

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