Boston Dynamics, il dietro le quinte di un fantastico robot VIDEO

Una società di ingegneria e robotica meglio conosciuta per lo sviluppo di BigDog, un robot quadrupede progettato per l’esercito statunitense, con il finanziamento del DARPA, e per il DI-Guy, un software molto realistico per la simulazione umana. Un’alternativa al CyberDog di Xiaomi. Un video di tendenza da quasi due milioni di visualizzazione. Et voilà, il dietro le quinte di Boston Dynamics è servito. 

Boston Dynamics (Adobe Stock)
Boston Dynamics (Adobe Stock)

La piattaforma di ricerca sulla robotica umanoide, Atlas, fa un po’ più di parkour. Oltre a pubblicare un video molto raffinato, la società ha anche pubblicato il backstage su ciò che serve per far saltare un robot attraverso un percorso a ostacoli. Filmati incredibili di produzione, software e riparazioni, oltre ad alcune fastidiose cancellazioni quando le acrobazie non vanno secondo i piani.

Boston Dinamics, la nuova filosofia di Atlas

Il parkour è la sandbox perfetta per il team Atlas di Boston Dynamics per sperimentare nuovi comportamenti. Nel video in questione i robot umanoidi dimostrano la loro capacità atletica di tutto il corpo, mantenendo l’equilibrio attraverso una serie di attività ad alta energia in rapido cambiamento: salti travi di equilibrio e volte, che fanno rima con capovolte per superare gli ostacoli, dimostrando una incredibile mobilità, percezione e intelligenza atletica.

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Mentre l’hardware di Atlas non sembra molto diverso dalle sue precedenti apparizioni, il robot si muove in maniera differente, grazie ai suoi piccoli movimenti correttivi. I video precedenti mostravano un robot più pesante e rigido, ora Atlas può agitare le braccia e le gambe per regolare l’equilibrio, definire una perfetta traiettoria durante l’acrobazia. Il flagellamento del braccio non solo rende esilaranti alcune delle acrobazie fallite, ma presumibilmente aggiungono anche un margine di errore, simile a quello umano per le acrobazie. La nuova filosofia è quella di un robot sempre più vicino all’imperfezione umana, che può sbagliare, fallire un obiettivo, essere perché no goffo. Se Atlas gestisce solo una routine di ginnastica traballante che otterrebbe un 7 su 10 dai giudici, il robot può oscillare il suo peso di conseguenza, può provare a recuperare e passare alla parte successiva della routine.

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Atlas volteggia su una sbarra e il suo braccio di supporto si contrae. Il post sul blog di Boston Dynamics sottolinea che questa manovra è in realtà piuttosto difficile, in quanto le braccia di Atlas non sono così forti rispetto al suo corpo pesante. Apparentemente, questa acrobazia rappresenta il limite di ciò che il robot può fare. Il movimento di Atlas è ora guidato dalla percezione, non più con un parkour pre-programmato su una superficie piana o su scatole fisse, il robot rileva l’ambiente con telecamere RGB e sensori di profondità, reagendo.

«Ciò significa che gli ingegneri non devono programmare in anticipo i movimenti di salto per tutte le possibili piattaforme e spazi vuoti che il robot potrebbe incontrare». Così il post sul blog, che continua: “Il team crea un numero inferiore di comportamenti modello che possono essere abbinati al ambiente ed eseguito online”. Tre computer di bordo gestiscono tutti i calcoli necessari per percepire il mondo intorno ad Atlas, un fantastico robot.

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