Attacco a Pornhub, il sito per adulti ora deve difendere milioni di utenti | Non era mai accaduto

E’ uno dei siti di contenuti per adulti più conosciuto in assoluto, ed in Italia si piazza al decimo posto tra i 100 siti più visitati (al primo posto mantiene lo scettro Google). Parliamo di Pornhub, il sito canadese di videosharing per adulti ideato e creato da Matt Keezer nel 2007, ed acquistato nel 2010 da MindGeek. Il sito, secondo gli ultimi dati, vanta 23 miliardi di visitatori annui, 64 milioni al giorno di media, ma in questo momento deve gestire un vero e proprio attacco. 

Secondo le statistiche, il paese con il maggior traffico giornaliero su Pornhub è gli Stati Uniti, seguiti dal Regno Unito, Giappone, Francia e Italia. Nel nostro paese la durata media delle visite sul sito è di 9 minuti e 43 secondi, in linea con quella degli altri Paesi. Il mercato dei contenuti web video per adulti come sappiamo è esploso con l’avvento di internet, e gli stessi siti come Pornhub sono anche sbarcati sulle piattaforme social. Questo però ha creato dei grossi problemi al sito americano.

Pornhub (WebSource)
Pornhub (WebSource)

A settembre, dopo un dibattito controverso, la società Meta ha comunicato la decisione di chiudere l’account Instagram di Pornhub, che contava circa 13 milioni di followers, dopo un’iniziale temporanea sospensione; il motivo è che il sito promuove la pornografia anche se in maniera non esplicita, e avrebbe violato le norme del social di Mark Zuckerberg.

Pornhub “Kim Kardashian ha mostrato la foto del sedere a 300 milioni di followers”

Il patron di Meta ha spiegato il motivo della decisione della rimozione dell’account Istagram di Pornhub:Abbiamo permanentemente disabilitato questo account Instagram per violazioni ripetute delle nostre policy. Per circa dieci anni ha tenuto comportamenti non consentiti dalle regole. Con la pubblicazione di contenuti per adulti, di natura sessuale e nudità”.

Problemi Pornhub su IG
Postazione PC (Canva)

In particolare ha fatto sentire la sua voce il National Center on Sexual Exploitation, che ha raccolto in questi anni molte segnalazioni sul fatto che la pagina – nonostante sul social non ci fossero video hot – promuove l’utilizzo del sito e il consumo dei suoi contenuti.

Nel 2021 Pornhub aveva ricevuto le denunce di 34 donne che sostenevano di essersi trovate sul sito senza alcun consenso, a causa dei partner che avevano caricato dei video privati amatoriali a loro insaputa, alle quali la piattaforma ha risposo “È falsa qualsiasi insinuazione secondo la quale non prendiamo sul serio l’eliminazione di materiale illegale”. Dopo quindi la decisione della chiusura dell’account, Pornhub ha inviato una lettera per chiedere una spiegazione “sul motivo per cui i nostri account vengono continuamente eliminati e sul motivo per cui i contenuti su cui investiamo denaro vengono rimosso, anche quando non violano alcuna regola di Instagram”.

Il sito per adulti chiede “un trattamento equo”, riferendosi nello specifico alla star mondiale Kim Kardashian, che “ha mostrato le foto del suo sedere a 330 milioni di follower, senza scatenare alcuna reazione da parte di Instagram. Siamo felici di sapere che Kim ed il suo team siano liberi di condividere il loro lavoro sulla piattaforma, ma ci chiediamo perchè ci sia negato lo stesso trattamento. Mentre la foto di Kim continua ad accumulare mi piace ed a fare notizia, i membri dell’industria per adulti rischiano di sparire se Instagram decide che i nostri pantaloni sembrano un pò troppo stretti per soddisfare i suoi standard arbitrati e applicati selettivamente”. La battaglia è quindi ancora aperta.

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