Apple contro NSO Group, lo scontro legale per proteggere gli utenti dallo spyware Pegasus

Apple intraprende azioni legali contro NSO Group, la società madre dello spyware Pegasus, già oggetto di un’inchiesta di Amnesty International: gli utenti sono a serio rischio di spionaggio

Apple iMessage
(Adobe Stock)

Apple ha avviato un’azione legale nei confronti di NSO Group, per il quale chiede un’ingiunzione che gli impedisca l’utilizzo di qualsiasi software, servizio o dispositivo della casa di Cupertino. L’azienda israeliana NSO Group è la società madre dello spyware Pegasus, che qualche tempo fa è arrivato alla ribalta internazionale per essere stato usato da alcuni paesi per lo spionaggio di giornalisti, attivisti dei diritti umani ed esponenti politici.

Pegasus è in grado di superare le difese degli smartphone sia con sistema operativo Android che iOS. Nel caso dei prodotti Apple, il malware, della categoria “zero-click”, sfruttava le vulnerabilità di svariate versioni di iMessage: in termini pratici, riusciva attraverso finti Apple ID ad inviare ai dispositivi delle vittime dei dati che installavano lo spyware senza che i proprietari accorgessero di nulla.

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Spyware Pegasus
Apple contro Pegasus, lo spyware di NSO Group (Pixabay)

In risposta alle indagini partite da alcune testate nel settore dell’editoria insieme ad Amnesty International, NSO Group si è sempre giustificata dicendo di aver ceduto il loro software in licenza ai governi per sorvegliare criminali e per combattere il terrorismo.

La causa di Apple contro la società isrealiana non è l’unica azione intrapresa per garantire al meglio la sicurezza dei propri utenti: in attesa del verdetto, Apple li avviserà qualora vengano notate attività sospette compatibili con attacchistate-sponsored” per soggetti specifici come giornalisti, attivisti e dissidenti. Lo farà mostrando nella parte superiore della pagina di Apple ID una notifica di minaccia (Threat Notification). Inoltre, gli utenti riceveranno un messaggio su iMessage, un’e-mail e un SMS all’indirizzo e al numero di telefono associati all’ID Apple.

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Apple chiarisce che, da parte propria, non verrà mai chiesto di cliccare su un link, fornire il password, inviare i codici di verifica o di installare alcunché sul device. Inoltre, l’azienda ha rassicurato che, per tutti gli utenti con attivi da device con versione iOS 15 e successive, non risultano i tentativi di hackeraggio: per questo motivo, è consigliabile mantenere il proprio iPhone sempre aggiornato. Si raccomanda anche l’uso di password robuste e l’attivazione dell’autenticazione a due fattori per Apple ID.

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