Un segnale sconosciuto individuato: dobbiamo preoccuparci?

Negli ultimi giorni, si sta parlando di un segnale sconosciuto che è stato individuato e che già sta facendo preoccupare. Ecco cosa c’è da sapere e a cosa potrebbe essere collegato il tutto

Ci sono alcuni segnali dei quali è bene informarsi al meglio. Considerando quanti ce ne sono ogni giorno, può capitare di non sapere a cosa si riferiscono. E spesso le conseguenze potrebbero essere molto pesanti, quando non si comprende qual è l’avviso vero e proprio.

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C’è uno strano segnale arrivato in questi giorni che sta facendo discutere, con gli studi che continuano (Adobe Stock)

A tal proposito, in questi giorni c’è un segnale sconosciuto che è stato individuato e che potrebbe far preoccupare gli utenti. E’ bene informarsi nel dettaglio così da evitare di incappare in situazioni spiacevoli. 

Segnale sconosciuto dallo spazio, ecco di cosa si tratta

Stiamo parlando di uno dei fenomeni astronomici più studiati e affascinanti in assoluto per gli studiosi. Dei veri e propri lampi ad alta energia che durano solo pochi millisecondi e la cui origine è sconosciuta. Nel lontano 2020, è stata individuata una stella di neutroni chiamata magnetar, considerata responsabile. Questo però non spiegava in alcun modo i cosiddetti fast radio burst individuati più in lontananza.

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Ecco di cosa si tratta e i possibili risvolti futuri dello studio, stando a quanto emerso (Adobe Stock)

Ora c’è un’altra ipotesi, avanzata da un team di ricercatori: il segnale potrebbe provenire da un sistema binario distante 8480 anni luce con una magnetar e una stella Be. In parole povere, una stella più calda e più grande che solitamente ruota intorno al Sole.Un tale ambiente non è previsto direttamente per una magnetar isolata. Qualcos’altro potrebbe essere nelle vicinanze del motore FRB, forse un compagno binario. Queste osservazioni ci hanno riportato al tavolo da disegno. E’ chiaro che gli FRB sono più misteriosi di quello che abbiamo immaginato. Sono necessarie più campagne di osservazione a più lunghezze d’onda per svelare ulteriormente la natura di questi oggetti” ha spiegato Bing Zhang, il coautore dello studio.

Saranno sicuramente necessarie ulteriori ricerche per ridurre lo spazio di manovra e capire nel dettaglio a cosa si riferisse il segnale ricevuto. Per noi “comuni mortali”, comunque, va detto che la vicenda non deve destare particolari preoccupazioni. Sarà compito degli esperti proseguire con gli studi e arrivare ad una valida conclusione. Se ne riparlerà nei prossimi mesi, con la speranza di avere tra le mani una teoria affidabile e precisa.

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