Tablet e Smartphone a bambini in età prescolare. Un nuovo studio.

Dare ai bambini apparecchi tecnologici come smartphone e tablet fin da piccoli può cambiare il modo di recepire e analizzare le informazioni da parte del cervello. Questo secondo uno studio condotto in Ungheria.

Tablet
Tablet (Photo by Arthur Lambillotte on Unsplash)

Mettere dei dispositivi mobili nelle mani dei bambini è una consuetudine sempre più frequente. Un trend che la Pandemia in questo ultimo anno non ha contribuito a ridurre. Nei lunghi mesi di limitazioni, l’unico sistema per rimanere in contatto con i propri compagni e per passare il tempo in casa, è stato proprio l’utilizzo di smartphone, tablet o computer.

Per valutare l’impatto di queste abitudini sui nostri figli, ecco arrivare lo studio dal nome “Mobile use induces local attentional precedence and is associated with limited socio-cognitive skills in preschoolers” condotto in Ungheria dall’Università Loránd Eötvös di Budapest.

Pubblicata da pochi giorni sul Computers in Human Behavior, la ricerca offre interessanti spunti sul perché far giocare i bambini con la tecnologia è qualcosa che non deve esser fatto con troppa superficialità.

Secondo lo studio, infatti, i dispositivi mobili Touch (MTSD) potrebbero influire sullo sviluppo cognitivo dei bambini più piccoli, specialmente quelli in età prescolare.

Ma in che modo i Tablet e gli Smartphone possono avere un peso sullo sviluppo dei nostri bambini?

Smartphone
Smartphone (Fonte: Pixabay)

Gli scienziati, impegnati nel lavoro con gruppi di età che andavano dai 4 ai 6 anni, si sono resi conto che il livello di attenzione selettiva era differente tra quelli che utilizzavano abitualmente i tablet e quelli che invece non ne avevamo mai fatto uso.

Lo studio ha esaminato sopratutto le abilità socio-cognitive dei due gruppi.
Per testare la loro soglia di attenzione, gli studiosi hanno mostrato a tutti i bambini le stesse immagini, chiedendo loro di riconoscere i disegni più piccoli dalle quali erano formati.

I bambini avvezzi all’utilizzo di smartphone e tablet sono riusciti a percepire in modo veloce e preciso i dettagli più piccoli che componevano le immagini, ma si sono dimostrati più lenti e meno precisi nel riconoscere le immagini che da quei dettagli venivano create.

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Questo diversa capacità analitica potrebbe fare di questi bambini dei futuri adulti capaci di grande concentrazioni sui dettagli, ma meno creativi e più portati ad una limitata socializzazione.

I genitori, dal loro canto, si sono sempre suddivisi in due gruppi. Chi non ha mai avuto problemi nel dare i propri apparecchi touch ai figli e chi invece ha posto dei rigidi limiti di età per farli approcciare alla tecnologia.

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Sebbene questo studio non implichi necessariamente dei risvolti negativi nell’utilizzo dei dispositivi MTSB, è importante comunque prendere in considerazione come questi possano influire nello sviluppo dei nostri figli.

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