Pedofilia online su Telegram e WhatsApp: arresti in tutta Italia

Con una maxioperazione della Polizia Postale contro la pedofilia online, tantissimi utenti di WhatsApp e Telegram sono stati perquisiti e arrestati

Utenti di WhatsApp e Telegram ancora una volta protagonisti di pedofilia online. A seguito di una maxioperazione portata avanti dalla Polizia Postale, dall’alba di oggi oltre 300 agenti sono impegnati in perquisizioni e arresti su tutto il territorio. Al momento, oltre 50 province e 18 regioni italiane sono sotto osservazione.

Secondo quanto riferisce La Repubblica, si tratta della più grande operazione di polizia degli ultimi anni ai danni della pedopornografia sul web. Le indagini sono andate avanti per oltre due anni e condotte sotto copertura dalla postale di Milano e dal Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online del servizio postale di Roma (C.N.C.P.O). Sono stati identificati circa 430 utenti che partecipavano a canali Telegram e gruppi WhatsApp finalizzati alla condivisione di materiale pedopornografico.

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Pedofilia online, i dettagli della maxioperazione

pedofilia online
Oltre 300 gli agenti impiegati su tutto il territorio (YouTube)

Si tratta della più grande operazione degli ultimi tempi contro la pedofilia online. Ben 432 utenti sono stati già individuati dagli agenti della Polizia Postale e – proprio in queste ore – stanno ricevendo perquisizioni e arresti in flagrante. Centinaia di gruppi WhatsApp e canali Telegram con centinaia di video e foto che ritraggono principalmente bambine, bambini e addirittura neonati. Nello specifico, sono ben 159 i gruppi selezionati, 16 dei quali erano delle associazioni a delinquere con al loro interno organizzatori diversi con compiti definiti.

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Degli oltre 400 pedofili, 81 sono italiani e identificati dalla Postale di Milano. Tra questi, un ottico napoletano di 71 anni e un disoccupato veneziano di 20 anni, che gestivano diversi gruppi e organizzavano attività e reclutamenti di nuovi membri.

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