Nuovo iPhone 6: conviene comprarlo?

Qualche giorno fa la casa produttrice californiana Apple ha presentato ufficialmente il nuovo iPhone 6, ultima generazione dello smartphone più diffuso del pianeta.

 Il mercato è cambiato ed è in continua trasformazione

 
Come abbiamo visto, quindi, le novità sono diverse, forse non tante quante molti si aspettavano o tali da far esclamare “WOW!” ma, lo ripetiamo ancora una volta, oggi il mercato non è quello di quattro o cinque anni fa. Non esistono piattaforme migliori o peggiori, smartphone migliori e peggiori quando arriviamo ai livelli più alti di mercato: c’è chi si sente più a suo agio con Android, chi invece stravede per la Mela morsicata, chi si lascia affascinare dalle tiles di Windows Phone. Non ci sono “guerre sante” o gare a chi è più dotato o meno, e i produttori lo sanno meglio degli stessi utenti. Per un’azienda le vendite sono essenziali, a maggior ragione quando la crescita rallenta, com’è successo negli ultimi anni ad Apple (e non solo ad Apple). 
 
E non è certo perché non c’è più quella capacità di innovare, come molti affermano. Forse è vero in parte, l’assenza di un visionario come Steve Jobs si fa sentire, ma la motivazione principale sta nel fatto che oggi, come abbiamo già detto in precedenza, Apple non è più sola al comando: aziende come Samsung, Microsoft-Nokia, LG, Sony, HTC, così come i colossi cinesi Huawei o Xiaomi, hanno investito tempo, lavoro e risorse per rinnovarsi e migliorarsi, per produrre smartphone sempre più dotati tecnicamente e interessanti dal punto di vista del design. 
 
E ci sono riusciti. Proprio per questo Apple ha diversificato la propria offerta lanciando più prodotti, che colpissero una fetta sempre più ampia di mercato (non puntando, almeno per ora, alla fascia più economica, ma non è detto che non lo farà nel prossimo futuro), che sleghi gradualmente il marchio dalla produzione di un unico smartphone. 
 
Non a caso arriva un prodotto come Apple Watch, e in futuro le cose potrebbero cambiare ancora, con l’apertura di nuovi orizzonti commerciali (gli entry level potrebbero essere uno di questi) e l’esordio del gruppo in altri ambiti. Il settore è cambiato e Apple è decisamente meno protagonista che in passato, ma in in un mercato in continua trasformazione come quello mobile è un prezzo che tutti, prima o poi, dovranno pagare. 

 Differenze tra iPhone 6 e iPhone 5S 

 
 
Ha ancora senso, quindi, pagare un iPhone 6 a prezzi esagerati se nella stessa fascia di prezzo si possono trovare prodotti tecnicamente più dotati? La domanda, così come le opinioni su un nuovo melafonino, accompagnano fin dalla notte dei tempi l’arrivo di uno smartphone Apple e, come sempre, la risposta non c’è. 
 
O meglio, la risposta dipende dai propri gusti, dalle proprie necessità, dalle proprie disponibilità economiche (anche se ormai è consuetudine acquistare questo tipo di prodotti tramite contratto). Se possedete un iPhone precedente, sappiate che la nuova generazione, nonostante l’assenza di chissà quali caratteristiche super futuristiche che in molti si aspettavano, ha diversi miglioramenti: 
  • uno schermo più ampio (4,7 pollici o 5,5 pollici per il Plus, entrambi con ottime risoluzioni);
  • un processore Apple A8, più performante della precedente generazione. Non ci sono multi-core da sbandierare, come di abitudine ormai nella maggior parte dei top di gamma ma, come sappiamo, iOS 8 (così come Windows Phone del resto), girano ottimamente senza richiedere enormi risorse (purtroppo uno dei punti deboli di molti prodotti Android, anche su alcuni modelli di fascia superiore);
  • fotocamera da 8 Megapixel migliorata notevolmente: anche su questo punto c’è chi storcerà il naso, abituato ormai a vedere Megapixel a doppia cifra su quasi tutti i terminali di fascia alta. In pochi sanno, però, che un numero di pixel esagerato non è sinonimo di esagerata qualità: lenti, apertura del diaframma, autofocus, etc… sono alcune delle features che rendono un modulo fotografico di un certo livello. Apple, a quanto pare, ha migliorato tutto il comparto fotografico, quindi stiamo parlando di una fotocamera di livello superiore a quella presente sul 5S, non è lo stesso componente solamente perché leggiamo “8 Megapixel”;
  • batteria più performante: il 6, ma soprattutto il 6 Plus, offrono un’autonomia interessante e migliorata rispetto al precedessore, anche di molto su certi tipi di utilizzo;
  • NFC: se siete interessati a questo sistema di pagamento (anche in vista dell’arrivo dei servizi Apple Pay) o di connettività, il 6 o il 6 Plus fanno a caso vostro;
  • variante da 128 GB: se siete avidi di memoria, questo punto potrebbe essere determinante nella scelta dell’acquisto del nuovo iPhone. 
 

Qualche giorno fa la casa produttrice californiana Apple ha presentato ufficialmente il nuovo iPhone 6, ultima generazione dello smartphone più diffuso del pianeta. Le opinioni sul prodotto, come puntualmente accade con il lancio di un nuovo iPhone, sono divergenti: c’è chi lo considera una delusione, perché non ha apportato sensibili cambiamenti tecnologici rispetto al predecessore, chi invece lo ama a prescindere. 
 
In mezzo a questi due punti di vista, ovviamente, c’è tutta una serie di sfumature, ed è proprio lì, probabilmente, che si nasconde la realtà. L’iPhone 6 non è una rivoluzione, questo è certo: non abbiamo tecnologie futuristiche, design fantascientifici o features da far gridare al miracolo. Semplicemente questa volta è stata Apple, dopo anni da prima della classe, a dover seguire il mercato. 
 
Lo ha fatto scegliendo di adottare schermi più ampi, un design più adatto a tali display, di lanciarsi sul mercato dei phablet e di offrire un’ampia gamma di prodotti che possano colpire più mercati contemporaneamente (il 4S, ad esempio, verrà commercializzato a meno di 300 dollari nei paesi emergenti, mentre il 5C verrà offerto gratuitamente a contratto negli States e in altri paesi). 
 
Apple sa bene che il mercato odierno è più complesso e difficile rispetto a qualche anno fa, proprio per questo motivo era necessaria un’offerta differente, che non fosse ancora una volta un unico prodotto a dover competere con tutto e tutti. I competitors sono sempre più agguerriti e sono diventati molto bravi nel produrre innovazione e dispositivi con forte appeal (Samsung in primis). 

 

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