L'algoritmo di Facebook riconosce le persone anche a volto coperto

In occasione della conferenza “Computer Vision and Pattern Recognition” di Boston è stata annunciata da Yann LeCun l’ennesima nuova tecnologia che sta facendo preoccupare molto i garanti della privacy in Europa.

Dopo il lancio da parte di Facebook della nuova applicazione Moments, disponibile per ora solo negli USA per iOS e Android, ideata dal Social blu per consentire ai propri utenti in modo automatico e privato la condivisione delle foto con i propri amici, in occasione della conferenza Computer Vision and Pattern Recognition a Boston è stata annunciata dal gruppo di sviluppatori condotto da Yann LeCun l’ennesima nuova tecnologia che sta facendo preoccupare molto i garanti della privacy in Europa.

Infatti, grazie a questa app, Facebook riconoscerà, dalle foto, tutte le persone, sia col viso scoperto, sia a volto coperto e pure di spalle.

Questo sarà possibile tramite un algoritmo che è stato presentato durante una conferenza a Boston, la quale utilizza determinati riferimenti, tipo la corporatura, la postura, i l’acconciatura di una persona.

La nuova applicazione di Facebook, Moments, soddisfa l’esigenza degli utenti di condividere le foto solo con le persone che hanno partecipato allo stesso evento, dando loro la possibilità di condividere con le persone insieme alle quali si è preso parte all’evento, le foto di un matrimonio, di una gita o di una riunione a cui si è partecipato in gruppo.

Siccome molti ‘amici di Facebook’ non si conoscono personalmente poiché tanti vengono accettati anche se non si conoscono, secondo il team del Social network c’è bisogno di un modo per condividere foto o video con una cerchia ristretta di persone, come ad esempio gli amici più stretti, o i propri colleghi di lavoro, o la propria famiglia, con cui si è trascorso insieme un momento.

Moments è in grado di sincronizzare in modo privato le foto che sono state scattate da più persone nello stesso luogo e nello stesso momento condividendole, quindi, solo con chi ha preso parte allo stesso evento in cui le foto sono state scattate. L’app permette anche all’utente di poter scaricare le foto scattate dagli amici che hanno condiviso un determinato evento.

Fino a pochi giorni fa sembrava che per realizzare questo obiettivo, Facebook Moments avrebbe utilizzato la stessa tecnologia di riconoscimento facciale per suggerire i tag  e per identificare gli amici nelle foto, mantenendo le immagini organizzate e permettendo di cercare e trovare proprio le immagini in cui un utente si trova ritratto con i suoi amici, colleghi o familiari.

Invece, ecco che la rivelazione di Le Cun fa luce sul tipo di tecnologia che verrà utilizzato da Facebook e questa notizia sta facendo agitare i Garanti europei per la privacy, i quali hanno fatto richiesta di vietare in Europa questa applicazione.

Ma il social network va avanti per la sua strada, per nulla intimorito e sviluppa la sua tecnologia introducendo il riconoscimento sulla base dei volti; infatti, alla conferenza Yann LeCun ha presentato un algoritmo che nell’86% dei casi riconosce perfettamente l’identità di un individuo dai dettagli fisici, come ad esempio gli abiti che indossa, come porta i capelli, il tipo di occhiali. Le Cun ha detto che questo algoritmo «potrebbe riconoscere Mark Zuckerberg per il fatto che indossa sempre una T-shirt grigia».

Oltre a Facebook, anche Google si sta mettendo in gioco nell’ambito del riconoscimento facciale e delle immagini, con una tecnologia che si basa su reti neurali. Essa in pratica disegna immagini sulla base di foto, creando una realtà «aumentata» rispetto alla raffigurazione.

Ralph Gross ha spiegato presso la Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania : “Se anche quando si nasconde il viso si può essere identificati, la questione riguarderà sicuramente le persone. Ora è il momento in cui è importante rivedere la leva della privacy”. 

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