Indagini giudiziarie in corso e citazione in tribunale: la falsa mail della Polizia Postale è in realtà una truffa

La Polizia Postale segnala una nuova campagna di phishing: e-mail camuffate da “atti di citazione” inviati dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.

Email phishing
(Unsplash)

La Polizia Postale segnala dalla sua pagina Facebook “Commissariato di PS Online – Italia” una nuova campagna di phishing. La truffa si presenta come una falsa e-mail, apparentemente proveniente dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, contenente una fotocopia di un atto di citazione.

Il destinatario potrebbe essere così convinto di essere sottoposto ad indagini giudiziarie per “esibizionismo, pedofilia e traffico sessuale” ed invitato a contattare il mittente entro tre giorni, trascorsi i quali si provvederà ad iscrivere la persona contattata in appositi registri per i reati sessuali e avvisare i carabinieri per l’arresto.

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Ecco cosa sta succedendo e come difendersi al meglio (Adobe Stock)

Il meccanismo è, in pratica, lo stesso della classica truffa phishing del fantomatico “virus che avrebbe infettato il vostro computer” che circola ormai da anni. Questa volta però i truffatori si presentano come cyberpoliziotti anziché hacker, nel tentativo di ingannare destinatari che, allarmati, potrebbero non sapere che un procedimento penale non inizierebbe mai con un “atto di citazione”.

L’unico obiettivo, come di tutte le campagne phishing, è ovviamente quello di carpire i nostri dati personali e bancari o di infettare i dispositivi con qualche malware.

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Nel caso di ricezione di mail sospette, la Polizia Postale raccomanda di segnalarle immediatamente alle autorità competenti evitando qualsiasi contatto con i truffatori ed astenendosi dall’aprire gli allegati. Per non incappare in conseguenze sgradevoli è sufficiente ignorare questo tipo di messaggi e cancellarli immediatamente dal proprio dispositivo.

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